AGGIORNATO AL 25 FEBBRAIO 2022
Negli ultimi decenni la gestione degli approvvigionamenti, al pari di altre attività aziendali, ha subito una serie di cambiamenti che possono far pensare ad una vera e propria rivoluzione.
Alla base di questi mutamenti vi sono fenomeni ben noti, come la globalizzazione dei mercati, l’accresciuta competizione fra aziende e la necessità da parte delle imprese di utilizzare tutte le risorse disponibili a livello mondiale.
Ne risulta che la localizzazione dei fornitori e l’individuazione delle opportunità più vantaggiose deve avvenire su scala globale, pena l’esclusione dell’impresa dai mercati internazionali, ma in molti casi anche dallo scenario competitivo nazionale.
Il Global Sourcing rappresenta, oltre che un’importante leva strategica, una grande spinta innovativa per le aziende, sia sul piano organizzativo sia su quello operativo.
Inoltre, come ogni processo d’internazionalizzazione, può risultare estremamente stimolante, poiché impone il confronto con realtà diverse e offre la possibilità di scoprire nuovi modelli culturali e sistemi di valori.
Naturalmente non vi sono solo vantaggi: questi processi comportano una serie di complessità e rischi per l’azienda, legati all’aumento di attori, di operazioni, alla difficoltà di controllare e di gestire processi localizzati in aree molto distanti.
Cerchiamo ora di capire quale strategia può risultare vincente, per un’azienda che scelga (o che si trovi costretta) ad affrontare queste problematiche.
Le parole chiave per un’azienda in grado di affrontare questi cambiamenti sono: flessibilità, capacità di reagire prontamente ai cambiamenti, rapporti di partnership.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario innanzitutto ridefinire le relazioni commerciali con fornitori, produttori delocalizzati, operatori logistici, in un’ottica win-win (vincente per entrambe le parti).
I partner infatti, pur essendo indipendenti, devono mantenere relazioni molto strette con l’azienda, comunicare e collaborare con essa in ogni modo, conoscerne e condividerne gli obiettivi.
L’azienda dovrebbe pianificare precise strategie di ricerca e selezioni per questi partner, che devono essere pochi, fidati e disposti ad instaurare rapporti di lunga durata.
Un altro elemento fondamentale è ovviamente la rete logistica che collega le regioni di approvvigionamento con quelle d’impiego: dovrà essere progettata accuratamente, in modo da garantire flessibilità nelle scelte, da sfruttare nel modo più vantaggioso le diverse modalità di trasporto, da gestire in modo corretto e coordinato le scorte presenti lungo la catena.
È consigliabile avvalersi di un unico Logistic Service Provider, in grado di assumersi la responsabilità gestionale/contrattuale del servizio.
Tutti i cambiamenti sociali ed economici di cui abbiamo parlato in precedenza sono stati possibili grazie allo sviluppo dell’ICT.
È quindi ovvio che il supporto informatico è un elemento imprescindibile nel Global Soucing.
Le problematiche sono certamente complesse, se pensiamo all’eterogeneità dei sistemi informativi delle imprese coinvolte.
Tuttavia è importante che sia garantita una perfetta interconnessione e circolazione delle informazioni.
Il sistema deve essere in grado di pianificare le operazioni; di fornire, in qualunque momento, un quadro logistico/operativo delle attività lungo la supply chain; di monitorare le attività esecutive, per individuare e correggere eventuali scostamenti fra pianificazione ed esecuzione.
Le difficoltà maggiori, nella definizione e realizzazione dei cambiamenti aziendali, provengono generalmente da resistenze di tipo umano – culturale e non da reali ostacoli tecnici o organizzativi.
Il cambiamento di mentalità è cruciale per il successo del progetto.
Per concludere, possiamo affermare che se un’impresa ha il coraggio di mettersi in discussione, ripensare e riprogettare la propria organizzazione e la propria struttura manageriale e operativa, allora può dirsi pronta per affrontare il mercato globale, anche dal punto di vista degli approvvigionamenti.