Quale è il software per la logistica? L’aspetto funzionale.
Sorvolando sulle esternazioni tipicamente commerciali di alcune software house che utilizzano il termine logistica (piuttosto di moda) per differenziare (soprattutto commercialmente) la loro offerta da quella dei concorrenti, ci sembra corretto iniziare un discorso sul software per la logistica andandolo ad identificare con una certa precisione.
La cosa è anche banale: il software per la logistica è il software che serve ad automatizzare processi decisionali logistici ed attività logistiche.
Ma quali sono questi processi/attività ?
Se consideriamo un’azienda “nella norma” (manifatturiera o commerciale) stiamo parlando in genere di:
– acquisizione ed evasione ordini cliente;
– pianificazione scorte (programmazione produzione, programmazione acquisti);
– gestione operativa del magazzino;
– programmazione e gestione trasporti.
Se si accetta questa impostazione, almeno in gran parte, il software per la logistica è il software che gestisce i processi/attività suddetti.
Quale è il software per la logistica ? L’aspetto tecnico.
Un’azienda che vuole dotarsi di un sistema informativo a forte vocazione logistica deve probabilmente orientarsi verso una soluzione che preveda l’integrazione di alcuni software dipartimentali fortemente specializzati nella gestione delle attività logistiche.
I passi fondamentali per cogliere il successo sono allora due:
a) identificare una serie di alternative per ciascuna area logistica;
b) effettuare una software selection.
La fase di identificazione delle alternative è sostanzialmente una fase di raccolta informazioni.
Per quanto riguarda la software selection possiamo dire che ne esistono di due tipi:
1) le software selection orientate ai prodotti;
2) le software selection orientate alle logiche dei prodotti.
Con le prime si individuano, esaminano e valutano pacchetti software cercando la massima copertura funzionale in relazione alle esigenze dell’azienda.
Con le software selection del secondo tipo ci si spinge un po’ più avanti cercando anche di entrare nel merito delle logiche di elaborazione del sistema per capire se la copertura funzionale avviene correttamente. Le cose si possono fare infatti in tanti modi, ma spesso dal confronto superficiale di due software (per esempio analizzando la documentazione commerciale fornita dai produttori) non si riescono mai ad evidenziare differenze sostanziali. Tutti purtroppo dichiarano sempre di saper fare tutto.
Esempi tipici e di immediata comprensione che chiariscono il significato di una software selection orientata al prodotto possono essere fatti pensando ai software che servono per elaborare previsioni della domanda o ai software che programmano ed ottimizzano i trasporti: si tratta di capire bene se i modelli (algoritmi) utilizzati dai software suddetti sono quelli più adeguati a gestire bene la specifica realtà aziendale.
Conclusione
La software selection va fatta, se possibile, “orientata alle logiche” e riflettendo bene sull’eventuale ruolo dei consulenti.
I consulenti servono veramente solo se si intende effettuare una software selection orientata alle logiche; solo in questo caso infatti servono competenze specifiche che apportano vero valore aggiunto e quindi si pagano “da sole”.
Se un’azienda vuole o si accontenta di una software selection orientata ai prodotti ha probabilmente solo bisogno di manager curiosi, informati e intelligenti.