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Editoriale - La logistica in Italia (1)
L’amico Paolo mi chiede di raccontare ai visitatori di "Logisticamente.it" quel che penso della situazione della logistica (e dei logistici) nelle imprese italiane e di farlo "in poche righe".


Consulenza e Formazione

Editoriale – La logistica in Italia (1)

13 Dicembre 2010

L’amico Paolo mi chiede di raccontare ai visitatori di “Logisticamente.it” quel che penso della situazione della logistica (e dei logistici) nelle imprese italiane e di farlo “in poche righe”.

Naturalmente protesto. E per vari motivi:

  1. perché l’argomento è troppo vasto per essere liquidato “paucis verbis”;
  2. perché anzitutto bisognerebbe precisare cosa si intende per Logistica e dire chi sono i logistici (ricordate Socrate? “Prima di iniziare a discutere accordatevi sul significato dei termini”);
  3. perché raccontare a tutti le mie opinioni personali potrebbe essere pericoloso (e la privacy ?).

Paolo sospira e guarda gli altri componenti del gruppo con aria afflitta. So cosa pensa. “Ma come sono noiosi questi professori, non c’è proprio speranza”.

E va bene, allora mi butto.

Parliamo di logistica. Non ho alcuna intenzione di dare una nuova (la 37^ ?) definizione di logistica, anche perché bastano, e avanzano, quelle già in commercio.

A proposito sapete qual è l’ultima?

Proposta dal Tecnical Committee del CEN suona cosi: “logistica è la pianificazione, l’esecuzione e il controllo del movimento e del posizionamento di persone e beni e delle relative attività di supporto, in un sistema organizzato per conseguire specifici obiettivi”.

Se pensiamo che si sono riuniti più volte “cervelloni” di differenti paesi per arrivare a questo “prodotto finito” ci prende lo sconforto….

A parte tutto il resto, avete mai conosciuto voi sistemi organizzati che non perseguono specifici obiettivi?

Ma torniamo a noi.

Riconosciamo che quando parliamo di logistica spesso facciamo confusione perché pensiamo a realtà differenti.

C’è chi per logistica intende “trasporti, e ancora trasporti” o, al più qualche attività collegata. Così accade per le imprese che furono “di trasporto” e ora sono tutte, ma dico tutte, “operatori logistici” anche se c’è chi offre, oltre ai trasporti, solo qualche decina di metri cubi per lo stoccaggio della merce.

Dai trasporti alle infrastrutture il passo è breve: strade, ponti, gallerie, ferrovie, ….sono elementi questi di una logistica esterna che condiziona in modo vitale il funzionamento di quella interna, aziendale. Ed anche questa è logistica a pieno titolo.

Poi c’è la logistica cosiddetta “interna” alle aziende. Quella fatta di materials e distribution management che, secondo la classica definizione dell’Ailog, segue “i flussi fisici delle merci e delle relative informazioni dall’acquisto delle materie prime fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti ed al servizio post vendita”.

Ne fanno parte integrante attività quali la previsione della domanda, le scelte di localizzazione di stabilimenti e depositi, l’approvvigionamento di materiali, la loro movimentazione, l’evasione degli ordini il confezionamento, il magazzinaggio, lo stoccaggio ed anche il trasporto, naturalmente.

Questa definizione, che è stata di riferimento per tutti i logistici, da vent’anni a questa parte, è oggi ulteriormente ampliata per comprendere la gestione dei flussi esterni all’azienda presso clienti e fornitori: in una parola è diventata Supply Chain Management.

In ogni caso (Logistica o Supply Chain Management) si tratta di una vera e propria funzione organizzativa basata sulla gestione integrata di varie attività e finalizzata ad obiettivi di efficienza globale.

A questa definizione faremo riferimento nelle nostre “chiacchiere” future.

Un “caldo arrivederci”.

Per chi ci vuole essere, naturalmente.





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