AGGIORNATO AL 25 FEBBRAIO 2022
Da “Il Giornale della Logistica” n° 6 anno 1, Settembre 2002
Fino a marzo 1999, tutte le principali imprese italiane hanno utilizzato per la movimentazione delle proprie merci i cosiddetti pallet Centromarca: bancali 80×120 di media-scarsa qualità costruiti in base ad un capitolato che nel tempo non è più stato rispettato.
Il costo di questo pallet, utilizzato secondo il sistema dell’interscambio (alla consegna del pallet recante la merce ne viene restituito uno uguale vuoto) oscillava fra 4,65 e 5,25 euro.
A partire da aprile 1999 l’industria italiana, seguendo le indicazioni di ECR, ha deciso di optare per il pallet Epal, costruito secondo standard qualitativi molto più rigidi.
Questo pallet è anch’esso gestito con l’interscambio ma comporta un costo di produzione tra 7,20 e 8,60 euro.
A fronte del sensibile aumento dei costi (quasi il 50% in più all’anno) e del cattivo funzionamento dell’interscambio (in alcuni casi il numero di pallet persi risulta superiore al 20% del movimentato) il sistema del pallet a noleggio o “Pallet Pool” sta risvegliando l’interesse di molti, visto anche il suo diffuso impiego in quasi tutti i principali paesi europei.
In sintesi, la società di “Pallet Pool” consegna i pallet all’azienda cliente in base a cadenze e quantitativi concordati. Questa, una volta imballata la merce, comunica alla società di noleggio il numero di pallet spediti, la data di spedizione e le coordinate del destinatario.
La società di Pallet Pool si occuperà di recuperare i pallet presso i destinatari finali, riportarli presso un proprio deposito per essere eventualmente riparati e rimessi a disposizione dei clienti.
In teoria il pallet a noleggio può essere usato per una sola spedizione, anche se il quantitativo minimo ottimale è di 3-5.000 pallet all’anno.
Questo sistema consente di:
Non esiste un’unica formula magica, anche perché vi sono enormi differenze non solo tra grandi, medie e piccole imprese ma anche fra aziende della stessa dimensione.
Ad esempio, anche il numero di volte in cui gira un pallet nell’arco di un anno varia notevolmente: ci sono settori industriali in cui non gira più di 2-3 volte, mentre, ad esempio, nel settore del “fresco” si raggiungono una decina di rotazioni.
Nel comparto dei beni di largo consumo il pallet gira mediamente 3,5-4 volte in un anno.
A livello generale, risulta comunque conveniente effettuare un’analisi dei costi per movimento calcolando almeno le seguenti voci: acquisto e finanziamento dei pallet; recupero; selezione; riparazione; spazio di stoccaggio; perdite/riacquisti; costi del personale amministrativo per la gestione dei pallet; contenziosi con clienti/distributori/trasportatori.
In ogni caso la determinazione del costo di gestione dei pallet è utile anche per fare un confronto con le tariffe del noleggio e valutare opportunamente, caso per caso, la convenienza alla terziarizzazione di tale attività.
Esistono alcune imprese con un eccellente costo di gestione che hanno comunque deciso, per scelta strategica, di passare al noleggio.