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Outsourcing e terziarizzazione
Da "Il Giornale della Logistica" n° 1 anno 1, dicembre 2001


Consulenza e Formazione

Outsourcing e terziarizzazione

13 Dicembre 2010

Poniamo all’attenzione dei nostri visitatori un interessante articolo pubblicato sul primo numero de “Il Giornale della Logistica” che affronta un attualissimo argomento: outsourcing e terziarizzazione, quando conviene migliorare l’efficienza dell’impresa affidando a terzi i servizi logistici? Un esperto del settore, Giorgio Castelli, risponde con la sua esperienza attraverso spunti interessanti e trasferibili.

Molte attività logistiche sono state tra le prime ad essere terziarizzate: basti pensare ai trasporti. Ma spostare all’esterno attività di rilievo non è certamente frutto di improvvisazioni: occorre un’analisi severa dei propri processi interni. Giorgio Castelli propone un possibile processo di esternalizzazione, sia da un punto di vista logico sia dal punto di vista della corretta successione temporale: da dove cominciare? Quali sono le attività che più si prestano all’outsourcing? Come si arriva ad un equilibrio tra gestione del processo e cooperazione con le realtà esterne con cui si collabora?

Anche affidare a terzi il solo trasporto acquista un senso maggiore se la decisione si inserisce in un contesto in cui si sa perfettamente quale vuole essere l’obiettivo finale e quali attività infine si vorrà mantenere all’interno delle “mura” domestiche e quali invece conviene “esportare”.

E poi, si è sicuri che outsourcing e terziarizzazione siano proprio la stessa cosa?

Quest’innovativo approccio al problema ci fa osservare che terziarizzazione e outsourcing andrebbero letti in un continuo. Più l’approccio è tattico, più l’offerta è standard, più il mercato è della domanda, più dobbiamo parlare di terziarizzazione con attenzione prioritaria ai costi e all’affidabilità delle prestazioni. Più l’approccio è strategico, più la domanda è in divenire, più il mercato è dell’offerta più dobbiamo parlare di outsourcing con attenzione prioritaria al potenziale del fornitore e alla sua capacità di contribuire al posizionamento o al riposizionamento aziendale. Il processo si qualifica tanto più outsorcing quanto più elevato è il contenuto informativo delle attività; infatti, più questo ultimo è elevato, maggiore è la delega che l’azienda affida al terzo e maggiore è il potenziale di integrazione con il fornitore e/o con il cliente.

Nella logistica inbound lo sviluppo congiunto di un sistema di approvvigionamento è il punto più alto di un processo di outsourcing. Al terzo vengono affidate tutte le attività della catena a monte della produzione. L’azienda conserva la gestione e il controllo diretto della programmazione, degli acquisti, del fornitore.

Nella logistica outbound il punto più alto è lo sviluppo congiunto di un sistema di gestione della domanda. Previsioni, gestione ordini, postponement dell’ordine, programmazione scorte, sono affidati al terzo così come tutta la gestione della rete distributiva fisica. L’azienda conserva le gestione e il controllo diretto della promozione, delle vendite e del cliente.

Premesso ciò il passo successivo è valutare strategicamente cosa esternalizzare in una continua ricerca di una maggiore efficacia nelle relazione con i fornitori e di una maggiore versatilità nella relazione con i clienti…





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