Le nuove politiche tariffarie dell’amministrazione Trump stanno provocando scosse profonde nel commercio globale, colpendo duramente il settore del trasporto aereo. Dopo l’impennata registrata durante la pandemia, il mercato sembrava avviato a una stabilizzazione, ma il 2 aprile 2025, in coincidenza con il «Liberation Day», l’annuncio dei nuovi dazi ha invertito la rotta. Secondo Xeneta, società internazionale di analisi logistica, il prezzo spot per chilogrammo delle merci trasportate per via aerea dall’Europa agli Stati Uniti è aumentato del 22% su base annua e del 5% solo nelle quattro settimane precedenti il 6 aprile.
La rimozione, prevista per il 2 maggio, della regola del de minimis – l’esenzione da dazi per spedizioni inferiori a 800 dollari – sta accelerando ulteriormente la tensione. Tale misura aveva sostenuto la crescita dell’e-commerce cinese verso gli Stati Uniti, alimentando una forte domanda di cargo aereo. In un solo mese, il prezzo spot al chilogrammo tra Cina e USA è aumentato fino al 68%, un balzo imputabile sia all’abolizione del de minimis sia ai dazi di aprile. Niall van de Wouw, chief Airfreight Officer di Xeneta, evidenzia come queste dinamiche stiano imponendo una pressione senza precedenti sui prezzi.
Gli operatori cinesi hanno iniziato a riposizionare i flussi commerciali verso l’Europa per aggirare l’inasprimento statunitense, con effetti tangibili anche in Italia. L’hub di Milano Malpensa, che rappresenta circa il 60% del cargo nazionale, ha registrato nel 2024 un traffico di 728 mila tonnellate, +9% rispetto al 2023, superando i livelli pre-Covid. Solo a marzo 2025, Malpensa ha movimentato 70mila tonnellate, il dato mensile più alto della sua storia. A trainare la crescita sono soprattutto le piattaforme di e-commerce cinese come Temu e Shein, che operano decine di voli cargo al giorno.
Nonostante le incertezze geopolitiche, le previsioni per il trasporto aereo di merci rimangono moderatamente ottimistiche. La IATA stima per il 2025 una crescita dei volumi del 5,8% su base annua, raggiungendo 72,5 milioni di tonnellate. I ricavi attesi ammontano a 157 miliardi di dollari, pari al 15,6% dei ricavi totali delle compagnie aeree. Anche la domanda di aerei cargo è in aumento: secondo Airbus, entro il 2043 il parco globale crescerà di 1.140 unità. Tuttavia, l’associazione avverte che un’escalation di dazi e guerre commerciali potrebbe frenare la domanda, con conseguenze anche sul traffico passeggeri e sui viaggi d’affari.
In Italia, il 2024 è stato un anno da record per il trasporto merci. Assaeroporti registra 1,25 milioni di tonnellate movimentate, superando il precedente primato del 2017. Milano Malpensa si conferma come il principale polo nazionale, seguita da Roma Fiumicino, che gestisce il 23% dei volumi. Nonostante la crescita, il 2025 si profila come un anno di profonda instabilità, in cui l’effetto combinato di dazi, tensioni commerciali e dinamiche inflazionistiche potrebbe ridisegnare strutture, rotte e strategie della logistica internazionale.
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