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Supply Chain Act: fornitori al vaglio delle imprese
La nuova direttiva UE ridefinisce la responsabilità delle aziende lungo la catena di fornitura


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Supply Chain Act: fornitori al vaglio delle imprese

8 Ottobre 2024

La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) o direttiva (UE) 2024/1760 introduce un cambiamento epocale per le aziende europee.
Il settore della logistica è particolarmente coinvolto, poiché la direttiva impone una verifica rigorosa sui fornitori e partner commerciali.
Le imprese dovranno adeguarsi adottando pratiche più sostenibili e tracciando l’intera catena del valore.

CSDDD: Un cambio di paradigma

La CSDDD, spesso denominata Supply Chain Act, si inserisce nel contesto delle politiche ESG (ambientali, sociali e di governance), promuovendo un approccio che va oltre il semplice profitto.
L’obiettivo è garantire che le imprese non solo minimizzino i rischi lungo la loro catena di fornitura, ma assumano anche un ruolo attivo nella tutela dei diritti umani e dell’ambiente.

Le aziende dovranno esaminare i loro fornitori diretti e indiretti, valutando i potenziali rischi associati alle operazioni lungo tutta la catena del valore.
Dalla produzione alla distribuzione, ogni fase sarà sotto la lente d’ingrandimento per individuare eventuali violazioni dei diritti umani o pratiche ambientali dannose.

Azioni richieste dalla CSDDD

La direttiva non specifica metodi precisi per tracciare la catena di fornitura, lasciando alle imprese la responsabilità di definire strategie adeguate.

Tuttavia, vengono delineati alcuni obblighi fondamentali:

  • Gestione dei rischi: Individuare e prevenire impatti negativi su diritti umani e ambiente.
  • Integrazione della due diligence: Applicare processi di due diligence nelle politiche aziendali.
  • Meccanismi di segnalazione: Creare canali accessibili per raccogliere reclami lungo la catena di fornitura.
  • Rendicontazione trasparente: Pubblicare relazioni annuali sugli impatti identificati e le azioni intraprese.
  • Monitoraggio continuo: Verificare regolarmente l’efficacia delle misure implementate.

L’adozione di questi strumenti permetterà alle imprese di affrontare i rischi in modo proattivo, promuovendo una cultura della sostenibilità.

Tempistiche e impatto per il settore logistico

Gli Stati membri devono recepire la CSDDD entro il 2026, ma i tempi di applicazione variano a seconda delle dimensioni aziendali:

  • Dal 26 luglio 2027 per aziende con oltre 5.000 dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato.
  • Dal 26 luglio 2028 per aziende con più di 3.000 dipendenti e fatturato superiore a 900 milioni.
  • Dal 26 luglio 2029 per aziende con più di 1.000 dipendenti e fatturato sopra i 450 milioni.

Il settore della logistica, pur essendo dominato da PMI, sarà indirettamente influenzato, poiché le grandi aziende chiederanno ai propri fornitori di rispettare gli obblighi di due diligence.
Le PMI che riusciranno a conformarsi potrebbero beneficiare di una maggiore fiducia da parte dei partner commerciali e dei consumatori, ma dovranno anche affrontare nuove responsabilità legali.
In caso di violazioni commesse da fornitori, le aziende potranno essere chiamate a rispondere dei danni causati, a meno che non abbiano stipulato accordi di condotta verificati.

Rischi e opportunità per le imprese

La direttiva comporta anche un aumento dei rischi reputazionali per le imprese del settore logistico.
Eventuali violazioni dei diritti umani o pratiche non sostenibili lungo la catena di approvvigionamento potrebbero danneggiare gravemente l’immagine aziendale.
Tuttavia, l’implementazione di solide misure di due diligence offrirà opportunità di crescita e una maggiore competitività, allineandosi alle aspettative di un mercato sempre più attento alla sostenibilità.

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