Le catene di fornitura moderne affrontano sfide sempre più complesse a causa delle interconnessioni globali e delle frequenti interruzioni.
Eventi recenti come il blocco del Canale di Suez e le tensioni geopolitiche hanno dimostrato quanto sia fragile l’attuale sistema logistico.
I metodi tradizionali di gestione delle crisi, basati su un approccio reattivo, non sono più sufficienti.
È quindi necessario adottare strategie proattive per aumentare la resilienza delle catene di fornitura.
Tra le soluzioni proposte figurano l’aumento della ridondanza, la promozione della collaborazione tra i vari attori della catena, una maggiore flessibilità nei processi, la visibilità lungo tutta la filiera e una più elevata agilità operativa.
Le aziende devono essere pronte ad affrontare interruzioni non solo nei processi interni, ma anche lungo tutta la catena di approvvigionamento, che comprende aspetti come produzione, distribuzione e approvvigionamento.
Inoltre, è fondamentale migliorare la trasparenza, effettuare valutazioni approfondite dei rischi e sviluppare processi adattabili.
Molte aziende stanno diversificando le loro basi di approvvigionamento e valutando la rilocalizzazione di alcune parti della catena di fornitura.
Le strategie di resilienza devono essere raffinate, con un focus su trasparenza, valutazione dei rischi e adattabilità.
Di Matteo Nenciolini