Consulenza e Formazione
26 Agosto 2024
Il Porto della Spezia, uno dei principali scali del Mediterraneo, si trova a un bivio cruciale: senza una formazione logistica adeguata, rischia di diventare un mero punto di transito, un “porto telepass”.
Questo è l’allarme lanciato durante una recente seduta della commissione consiliare, in cui rappresentanti degli Industriali e agenti marittimi hanno discusso l’importanza di sviluppare nuovi percorsi formativi universitari.
Salvatore Avena, presidente della sezione logistica di Confindustria, ha sottolineato l’urgenza di istituire un corso di laurea triennale in logistica.
Questo corso dovrebbe formare figure professionali pronte a rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione, caratterizzato da processi sempre più digitalizzati.
La carenza di competenze informatiche è un problema crescente che potrebbe compromettere il ruolo strategico della Spezia.
Andrea Fontana, presidente degli agenti marittimi, ha evidenziato l’importanza di sviluppare una cultura portuale che vada oltre le operazioni fisiche di carico e scarico.
È necessario un corso di laurea che non solo includa discipline ingegneristiche, ma anche aspetti giuridici e di cybersicurezza, per garantire che il porto rimanga un elemento distintivo dell’economia locale.
L’iniziativa richiede un impegno condiviso tra amministrazione, Università e imprese locali, per garantire che La Spezia mantenga il suo ruolo di rilievo e non perda le opportunità economiche legate al suo porto.
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