Sono l’alimentazione a gasolio e diesel ad aver caratterizzato la storia dei carrelli elevatori.
Ma l’avvento di modelli sostenibili rappresenta una grande rivoluzione, capace di garantire il passaggio a quella green economy agognata da tutti.
Un’innovazione che evidenzia gli sforzi compiuti dal comparto industriale al fine di assicurare un futuro logistico al tempo stesso più resiliente e rispettoso del pianeta.
Non a caso, i carrelli elevatori elettrici sono oggi una scelta sempre più popolare.
Il contesto in cui operano le aziende produttrici di carrelli elettrici le vede impegnate su due fronti.
Da un lato, devono tener conto della veloce evoluzione dei sistemi di alimentazione.
Dall’altro, sono chiamate ad agire nel rispetto di un quadro normativo piuttosto complesso.
Tra le norme è possibile citare:
Nella fase di transizione verso l’alimentazione elettrica occorre anche porre l’attenzione sulla varietà di carrelli elevatori esistenti.
A differenziarli sono:
Se si esclude la trazione manuale, sono due le tipologie di trazione esistenti: elettrica ed endotermica.
Nella prima, a trovare posto sul mezzo sono batterie al piombo acido, le “fuel cell” a idrogeno e le batterie al litio.
Qualora la trazione sia endotermica (oppure preveda un motore a scoppio) l’alimentazione potrà essere a diesel, metano o Gpl.
L`impiego di batterie al litio nei carrelli elevatori garantisce, innanzitutto, riduzione dell’inquinamento acustico e minori costi di manutenzione.
Il loro contenimento è frutto del minor numero di componenti meccaniche rispetto ai carrelli a combustione interna.
Oltre a offrire un maggior comfort all’operatore, i carrelli con alimentazione elettrica risultano più flessibili.
L”assenza di emissioni nocive dà la possibilità di impiegarli sia all’interno che all’esterno dei magazzini.
La presenza di batterie al litio è vista come impegno concreto per la sostenibilità ambientale: un aspetto che migliora l’immagine aziendale.
Non è esagerato definire i carrelli elevatori elettrici uno degli elementi cardine della cosiddetta “rivoluzione 4.0”.
Collegando tali veicoli a un sistema deputato alla gestione del parco, i carrelli assumono la funzione di dispositivi di raccolta dati.
Ma tale ruolo non è limitato al rilevamento di parametri “classici”, ossia ore di impiego, ubicazione e verifica del perfetto funzionamento delle parti meccaniche.
Oggi è possibile anche monitorare batterie e caricabatterie sfruttando i sistemi integrati di gestione energetica.
Qual è l’utilità? Mantenere inalterate le prestazioni più a lungo e condurre a una diminuzione delle spese legate alla sostituzione dei mezzi.
I sistemi attualmente disponibili generano avvisi, attivano allarmi, predispongono resoconti e forniscono suggerimenti al fine di migliorare i processi.
Se adottare carrelli elevatori elettrici è parte del processo che porterà a realizzare magazzini “green”, non mancano gli ostacoli.
I principali sono costi iniziali più alti, infrastruttura di ricarica ancora limitata e difficoltà nella formazione del personale.
Ma i risultati attuali fanno ben sperare per il futuro.