Non si può non sapere
31 Ottobre 2023
Le sfide del settore logistico richiedono una rinnovata efficienza e modernità.
L’Unione Europea ha preso l’iniziativa per semplificare i controlli nel trasporto di merci transfrontaliero attraverso un avanzato ecosistema digitale.
La digitalizzazione, combinata con le nuove tecnologie, sta diventando l’alleato perfetto per ottimizzare l’applicazione delle norme nel trasporto su strada.
L’evoluzione dal formato cartaceo all’elettronico, dall’approccio casuale ai controlli mirati, apre una nuova era di opportunità.
Questo cambio di paradigma porta benefici tangibili sia per le aziende che per le autorità, con un notevole risparmio in termini di tempo, risorse e costi.
L’importanza di avere dati in tempo reale, con scambi sicuri e processi automatizzati, è essenziale per garantire un trasporto stradale all’avanguardia.
Grazie a questa visione digitalizzata e automatizzata, i controlli diventano più efficienti, efficaci e omogenei.
Al centro di questa trasformazione c’è il progetto KEYSTONE, sostenuto dalla Commissione Europea, che ambisce a creare un’infrastruttura logistica più agile e precisa, segnando un punto di svolta nel trasporto merci a livello europeo.
Da anni, l’Europa mira a un’efficienza crescente nel trasporto merci, puntando su progetti infrastrutturali e misure per una coesione economica e sociale.
In particolare, le reti transeuropee dei trasporti (TEN-T) sono state concepite per migliorare il flusso di beni e persone.
Tuttavia, con il trasporto merci che incide notevolmente sull’inquinamento atmosferico, l’UE si è mossa con decisione: nel 2020, con il pacchetto “Fit for 55“, ha stabilito l’audace obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.
Quest’anno, per sostenere la crescita del mercato unico e ridurre le emissioni, la Commissione Europea ha introdotto misure mirate, spingendo verso l’intermodalità.
È stato stanziato un budget di 425 milioni di euro, favorendo la transizione da trasporti su gomma a quelli combinati e assistendo le imprese ferroviarie.
Tuttavia, secondo un report della Corte dei conti Europea, malgrado gli sforzi, il 77% del trasporto merci si svolge ancora su strada.
Questo gap è amplificato da carenze come l’assenza di una strategia unificata, dati mancanti dai Paesi membri e direttive obsolete.
La spinta verso la digitalizzazione e l’interoperabilità dei sistemi è essenziale, come sottolineato anche dall’Unione degli Interporti Riuniti (UIR), per potenziare l’efficienza nel settore.
Per assicurare un efficace flusso di merci e persone attraverso le reti stradali europee, è essenziale un robusto impianto normativo supportato da un rigoroso sistema esecutivo.
Mentre l’Unione Europea stabilisce parametri per affrontare le sfide climatiche, si impegna parallelamente a garantire trasporti sicuri, efficienti e rispettosi dell’ambiente in tutto il territorio comunitario.
Di conseguenza, l’UE ha delineato un complesso set di normative riguardanti il trasporto su strada.
Queste specificano gli standard minimi per gli operatori, le norme per gli autisti e le specifiche tecniche per i veicoli commerciali.
Ma queste direttive necessitano di una rigorosa applicazione per realizzare gli obiettivi prefissati.
Pertanto, un solido meccanismo di controllo, che include prevenzione, individuazione delle violazioni e applicazione delle sanzioni, diventa fondamentale.
Solo con una supervisione meticolosa, l’UE può realmente assicurare trasporti stradali ottimali.
Assicurarsi che tutto funzioni alla perfezione nel settore logistico richiede un’attenta analisi dei dettagli.
Questo implica l’ispezione minuziosa di dati che riguardano conducenti, veicoli, carichi e modalità di trasporto.
Le nostre forze dell’ordine, per eseguire tali verifiche, analizzano una miriade di documenti forniti dagli operatori e rilasciati da organi nazionali.
Accedono anche a sistemi digitali per attingere alle informazioni necessarie.
Entità come la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e l’Autorità Doganale giocano un ruolo cruciale, conducendo ispezioni sia in remoto che direttamente sul campo, garantendo così la fluidità e la sicurezza dei nostri trasporti.
Il futuro della logistica si tinge sempre più di digitale.
La Commissione Europea ha intrapreso una trasformazione importante, convertendo documenti tradizionali in versioni elettroniche leggibili da dispositivi.
Un esempio lampante è il passaggio dalle note di spedizione cartacee alla versione elettronica (e-CMR).
Con il regolamento UE 2020/1056, è stato introdotto l’imperativo per le Autorità di ricevere informazioni logistiche in formato elettronico attraverso piattaforme eFTI certificate, rafforzando così la sicurezza e l’integrità dei dati condivisi.
Inoltre, l’avvento del “tachigrafo digitale” sta rivoluzionando l’industria.
Questo dispositivo, che monitora tempi di guida e pause degli autisti, si evolve con l’introduzione di un’interfaccia avanzata.
Sarà possibile trasmettere dati in tempo reale, registrare passaggi di frontiera e tracciare la posizione dei veicoli, garantendo un controllo più efficiente e affidabile su strada.
La rivoluzione digitale nel settore logistico è appena iniziata.
L’odierno panorama logistico si caratterizza per un’interconnessione internazionale e normative sempre più complesse.
Questa realtà richiede una collaborazione sinergica tra le Autorità nazionali, con uno scambio dati fluido.
Benché l’UE abbia avviato sistemi come TACHOnet, RESPER ed eFTI per agevolare la comunicazione, ci troviamo di fronte a limiti tecnologici significativi.
Sorprendentemente, il 99% delle operazioni di trasporto nell’UE fa ancora affidamento su documenti cartacei, mentre solo l’1% si avvale di procedure completamente digitali.
La situazione è ulteriormente aggravata dalla riduzione delle risorse dal 2008, con una diminuzione del personale di controllo del 80%, contrapposta a un incremento delle operazioni logistiche.
L’attuale infrastruttura, pur essendo un passo avanti, mostra evidenti lacune in termini di accessibilità, compatibilità e sicurezza dei dati.
La vera sfida?
Creare sistemi che offrano efficienza e sicurezza sia per le Autorità che per gli operatori logistici, spianando la strada alla piena digitalizzazione del settore.
Nel 2015, con lo scopo di guidare la digitalizzazione nel settore dei trasporti, nasce il Digital Transport and Logistics Forum (DTLF).
Composto da esperti, il DTLF promuove la collaborazione tra entità pubbliche e private del mondo logistico.
Tra i principali obiettivi, vi è la creazione di piattaforme informatiche che agevolino una comunicazione standardizzata tra i protagonisti del settore, affrontando gli impedimenti giuridici e tecnologici alla fluida condivisione dei dati.
Il DTLF ha affiancato la Commissione Europea nel superare la dipendenza da documenti cartacei, proponendo alternative digitali rispettose delle normative in vigore.
Tuttavia, l’eterogeneità dei sistemi informatici esistenti resta un’ardua sfida per gli addetti ai lavori.
A sostegno del DTLF, l’UE ha finanziato due progetti: FEDeRATED e FENIX, mirati a costruire un’infrastruttura unitaria di dati, ponte tra le varie piattaforme e garante di un futuro digitalmente integrato nel settore logistico.
Nel 2023 nasce KEYSTONE, una novità rivoluzionaria per il settore logistico transfrontaliero.
Avviato il 22 giugno, punta a creare un’infrastruttura digitale capace di snellire i controlli di conformità nel trasporto merci su strada.
Offrendo alle autorità competenti la possibilità di accedere “in un clic” a tutte le informazioni necessarie in tempo reale, mira a velocizzare le verifiche e garantire una sicura trasmissione dei dati.
Oltre alla creazione di questo ecosistema digitale, KEYSTONE aspira a incentivare gli operatori a condividere le loro informazioni in modalità elettronica, integrandole nel sistema.
Il team dietro KEYSTONE, attualmente, si dedica alla raccolta di feedback da varie entità del settore.
Un sondaggio, creato al fine di raccogliere opinioni e problematiche, si rivolge a tutti coloro che vogliono contribuire e rimanere aggiornati sulle evoluzioni del progetto.
L’approccio collaborativo potrebbe essere la chiave per un futuro logistico più efficiente e integrato.