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L'intelligenza artificiale (AI): una leva potente per l'innovazione nelle PMI

Non più un argomento riservato ai tecnici, l'AI si afferma come motore di crescita per imprese di ogni dimensione. Come sta l'Italia nell'adattarsi a tale potenziale? E come può affrontare l'essenziale necessità di innovazione?




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L’intelligenza artificiale (AI): una leva potente per l’innovazione nelle PMI

29 Agosto 2023

L’incremento nel mercato dell’Intelligenza Artificiale (AI) era prevedibile, ma l’attuale accelerazione è straordinaria.
Secondo il Rapporto Assintel, il valore totale era di circa 860 milioni di euro nel 2021, prospettato a 1,4 miliardi di euro nel 2023, e questo prima dell’irruzione di ChatGPT.
L’innovazione segue questa traiettoria: da un gruppo di pionieri isolati a un’esplosione di entusiasmo quando le soluzioni che offrono un reale valore aggiunto entrano sul mercato.
Con ChatGPT alla sua quarta versione, l’ecosistema delle startup innovative continua a produrre sistemi sempre più efficaci, mentre le grandi aziende tecnologiche si adoperano per rimanere al passo.
Che cosa comporta tutto ciò?

Il progresso dell’IA in Italia: una marcia spedita

Il mercato dell’IA è in costante sviluppo e le aziende cominciano a comprendere l’impatto potenziale di questa nuova tecnologia sui loro processi, in modi inimmaginabili.
Le proiezioni di qualche tempo fa, dunque, potrebbero essere state troppo prudenti.
L’Intelligenza Artificiale si è “democratizzata” e semplificata rapidamente, rendendo possibile il suo utilizzo anche per chi non dispone di competenze tecniche specifiche per ottimizzare vari processi aziendali al di fuori dell’IT.
Ciò ci spinge a migliorare costantemente.
L’IA può rappresentare un’opportunità significativa, essendo un sistema che può incrementare l’efficienza e la produttività delle imprese, generando nuove opportunità di business.
Tuttavia, l’adozione dell’IA in Italia rimane ancora relativamente bassa, in particolare per le micro, piccole e medie imprese: solo il 5% circa delle aziende italiane ha attivato o previsto un investimento nelle nuove piattaforme.
Vedremo come queste percentuali cambieranno nei mesi a venire e come le PMI si adatteranno a queste opportunità.

Osservazioni critiche: competenze, equilibrio “etico”, regolamentazione

Il primo ostacolo sostanziale a un’ulteriore espansione dell’AI non è la tecnologia stessa, ma piuttosto l’approccio mentale e le competenze.
È fondamentale fornire formazione sul campo in questo momento, mentre le università e i centri di ricerca devono adeguare i programmi formativi alle nuove professioni richieste attualmente e in futuro.
Le aziende e le istituzioni pubbliche devono inoltre supportare la formazione per i nuovi ruoli.
Il secondo ostacolo riguarda il “lato nascosto” dell’AI, che, come ogni tecnologia, presenta problemi quando influisce su questioni personali.
Ciò porta a discussioni sia etiche che operative, come ad esempio: come eliminare i pregiudizi culturali impliciti nell’apprendimento dell’IA dai dati storici?
Infine, c’è l’aspetto della regolamentazione, su cui l’Unione Europea ha dato un forte impulso con l’AI Act, ideato per creare un quadro di riferimento sicuro per l’uso dell’IA.

I benefici dell’Intelligenza Artificiale per le PMI

In epoche di intense trasformazioni – sia ecologiche, economiche, che sociali – l’efficienza nelle risorse, nel tempo, nello spazio e nei materiali primi, è una necessità imprescindibile per le imprese di qualsiasi dimensione e settore.
L’IA offre numerose possibilità alle piccole e medie imprese per potenziare la loro efficienza, produttività e competitività.

Vediamo come:

  • Automazione dei processi: alleggerire il personale da compiti ripetitivi.
    Per esempio, l’automatizzazione dei processi di produzione, elaborazione dati e gestione logistica permette alle PMI di risparmiare tempo e risorse fondamentali;
  • Analisi dei dati: lavorare su ampi flussi di informazioni per fornire indicazioni utili e praticabili. Le PMI possono sfruttare l’IA per esaminare i dati clienti e vendite per identificare tendenze e opportunità di mercato;
  • Personalizzazione dell’esperienza cliente: l’analisi dei dati clienti può essere essenziale per offrire suggerimenti personalizzati basati sui loro interessi e comportamenti;
  • Ottimizzazione dei processi di marketing: le PMI possono impiegare l’IA per riconoscere i canali di marketing più efficaci e perfezionare la loro strategia, ottimizzando budget e rendimenti;
  • Gestione del magazzino e della logistica: sia per l’e-commerce che per aziende specializzate nel trasporto, i modelli di AI possono contribuire a migliorare l’immagazzinamento delle merci, la programmazione dei trasporti e i costi di spedizione.

L’imperativo dell’innovazione: il contributo delle piccole aziende fornitrici

Se l’IA, ormai pratica e non più relegata agli angoli nascosti dei dipartimenti R&D, sollecita un impellente bisogno di innovazione sia nelle grandi aziende che nelle PMI, per rimanere al passo con i cambiamenti e mantenere la propria competitività in un mercato in movimento.
Questa urgenza solleva due questioni rilevanti, una di natura culturale e l’altra legata al business.
La questione culturale interessa le aziende richiedenti: Assintel si riconosce nel ruolo di “traduttore di business”, semplificatore di messaggi, con l’obiettivo di rendere le tecnologie accessibili anche ai non esperti, facendo comprendere il loro effettivo valore per il business.
Questo impegno deve partire dalle aziende fornitrici, tradizionalmente orientate alla tecnologia, che devono ancora più imparare a parlare un linguaggio che risuoni con i clienti, mettendo l’accento sui bisogni e sui risultati di business che consentono.
La questione di business riguarda invece gli operatori ICT.
Come sappiamo, il panorama imprenditoriale italiano è composto per la maggior parte da piccole imprese, una realtà che vale ancora di più per le tecnologie all’avanguardia.
Se da un lato le innovazioni arrivano spesso da loro, è altrettanto vero che il loro successo è legato alla capacità di creare reti.

Le startup innovative funzionano come una sorta di R&D per le micro PMI, che a loro volta formano una rete che agisce come un contrappeso al predominio delle big tech.
Ecco dove entra in gioco il ruolo di Assintel come associazione imprenditoriale: attraverso i suoi Gruppi di Lavoro, collega gli operatori – di tutte le dimensioni – sotto il più grande ombrello associativo, creando ecosistemi tematici che abilitano sinergie, avviano progetti, catalizzano investimenti.
Questi diventano catalizzatori anche per partecipare a contesti più ampi: a livello europeo, esistono progetti finanziati (gli EDIH) che uniscono università, aziende e utenti finali, creando collaborazioni e catene di valore sul territorio, allo scopo di generare un valore che va oltre il fatturato della singola impresa e si estende a un respiro collettivo, in cui l’Intelligenza Artificiale contribuisce al miglioramento della società nel suo complesso.





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