Il 2022 ha visto un inaspettato decremento delle immatricolazioni dei veicoli pesanti destinati al trasporto merci in Italia, con un calo del 6,4% (con solo 21.524 nuovi mezzi), posizionando l’Italia in netta contrapposizione rispetto alla crescita media in Europa.
Mentre nazioni come Spagna (+13,6%), Regno Unito (+13,4%) registrano incrementi a doppia cifra (Francia +2,3%), il nostro Paese sembra andare nella direzione opposta, con la Germania che segna anch’essa una lieve flessione (-0,9%).
Tuttavia, non tutto sembra negativo: le energie alternative stanno guadagnando terreno.
L’utilizzo del gasolio, sebbene dominante, mostra un leggero calo (90,8% del totale rispetto al 91,3% del 2021), lasciando spazio a carburanti più ecologici.
I veicoli alimentati a benzina e metano restano stabili a 4,6% e 2,2%).
L’elettrico e l’ibrido, anche se ancora in minoranza, evidenziano segni di crescita: la combinazione benzina e gas liquido segna un lievissimo aumento (1,4% rispetto a 1,3%), così come elettrici e ibridi (rispettivamente allo 0,3% e 0,8%).
Sorprendentemente, la Valle d’Aosta supera il Trentino-Alto Adige per numero di mezzi elettrici, mentre regioni come le Marche e l’Emilia-Romagna guidano nella scelta del metano.
L’analisi del parco circolante mette in evidenza un’età media piuttosto alta dei veicoli, con una predominanza di autocarri che superano i 15 anni di età.
Nonostante ciò, alcune regioni del Nord Italia, come la Valle d’Aosta, si stanno distinguendo per la loro flotta “giovane”, puntando su veicoli più recenti, sicuri e rispettosi dell’ambiente.
Vuoi conoscere in anteprima le notizie pubblicate su Logisticamente.it?
Ricevi la newsletter gratuita per rimanere aggiornato sulle ultime novità del mondo della logistica