Si è da poco concluso Cibus Connecting Italy 2023, fiera B2B, dedicata ai professionisti del settore agroalimentare, che si è svolta dal 29 al 30 marzo presso le Fiere di Parma.
L’evento ha visto la partecipazione di espositori provenienti da diverse realtà produttive dell’industria italiana.
Logisticamente.it ha intervistato Daniel Grimaldi (in foto), coordinatore marketing e comunicazione del Gruppo Torello, uno degli espositori presenti all’evento, per saperne di più sulle opportunità della logistica agroalimentare e sul futuro del settore.
“Il Gruppo Torello, guidato dalla Torello Trasporti Srl, è stato fondato nel 1975 a Montoro in provincia di Avellino come azienda di trasporti.
Nel corso degli anni, l’azienda si è espansa offrendo servizi di logistica integrata e acquisendo il network DIF – Distribuzione Italiana Food per la distribuzione last-mile di alimenti a temperatura controllata positiva.
Con 330.000 mq di magazzino per lo stoccaggio merci, Torello gestisce la distribuzione primaria, quella secondaria e lo stoccaggio logistico, mentre DIF è il network specializzato nella consegna last-mile di prodotti food & beverage in tutta Italia.
Le caratteristiche della distribuzione “made in DIF” sono 3:
Il nostro focus sulla logistica alimentare è il motivo per cui siamo presenti a Cibus Connecting Italy”.
“Il Gruppo Torello offre un servizio di logistica integrata con una flotta di circa 3.300 veicoli, composta da trattori, rimorchi, semirimorchi e furgoni ideali per le aziende alimentari che cercano un partner affidabile e con asset proprietari.
Abbiamo 330.000 mq dedicati allo stoccaggio e di questi 15.000 sono dedicati alla gestione di prodotti alimentari a temperatura controllata 0/+4°C.
La responsabilità nei confronti dei consumatori spinge i produttori a voler controllare ogni fase della logistica e lavorare con un partner come Torello permette loro di avere sempre il controllo sulle proprie produzioni.
L’approccio di Torello è basato su un partenariato relazionale, con l’obiettivo di instaurare un rapporto di lunga durata con i clienti, grandi e piccoli, e di crescere insieme.
Il tutto è facilitato da un’importata componente tecnologica controllata dal nostro reparto IT che consente di creare flussi informativi efficienti tra Torello e le aziende clienti, riducendo gli sprechi e diminuendo gli errori.
Con le sedi in tutta Italia, Torello copre l’intera penisola per la distribuzione last mile alimentare e ha una dimensione paneuropea per lo stoccaggio e la distribuzione primaria anche a groupage per linee specifiche”.
“Oggi esiste una maggiore consapevolezza rispetto alla qualità del cibo che consumiamo.
Le aziende del settore alimentare lo hanno compreso ed hanno iniziato ad investire sul bio e sulla produzione più locale e a comunicare meglio le caratteristiche delle loro produzioni.
La logistica, invece, non è ancora così nota al grande pubblico e le varie fasi logistiche non sono chiare ai consumatori.
Il grande obiettivo del Gruppo Torello è quello di garantire la qualità logistica e far conoscere al consumatore tutti i passaggi che la merce ha attraversato prima di arrivare sulla tavola.
Nonostante le difficoltà del periodo economico, Torello considera quello che sta facendo un investimento per il futuro e affronta le difficoltà.
“La produzione e il consumo di prodotti biologici diventeranno sempre più importanti nel futuro, come dimostra l’incremento di prodotti bio e ormai si assiste ad un aumento continuo di prodotti freschi e freschissimi sugli scaffali dei negozi.
Il cambiamento degli stili di vita richiederà una maggiore attenzione alla micro-distribuzione e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale della logistica.
L’attenzione alla sostenibilità è un tema che viene affrontato da tempo e la logistica verde è un fattore importante per il futuro.
L’innovazione tecnologica dei veicoli sarà un driver per essere preferiti rispetto ad altri.
Il futuro sarà caratterizzato da una produzione di altissima qualità e da una logistica sempre più vicina alle zone di produzione e di consumo.
Inoltre, la pandemia ha spinto molte persone a lasciare le grandi città e ciò potrebbe riportare la logistica anche in territori considerati disagiati in passato.
In ogni caso, al centro di tutto ci deve essere il consumatore e la garanzia che il prodotto alimentare mantenga le sue caratteristiche organolettiche di salubrità dalla produzione alla consegna”.