Negli ultimi anni gli acquisti online sono diventati parte integrante della vita quotidiana, in particolare durante la pandemia.
Secondo l’Osservatorio NetComm, nel 2022 il 33% degli italiani ha fatto acquisti online, rappresentando l’11% del totale degli acquisti (rispetto al 6% del 2019).
Tuttavia, questo cambiamento nel modo in cui consumiamo ha anche comportato impatti negativi come la congestione del traffico urbano causata dai furgoni di consegna e la chiusura dei negozi al dettaglio a causa delle vendite online.
Uno studio commissionato da Amazon e condotto dalla società di consulenza Oliver Wyman ha valutato l’impatto ambientale delle vendite online, includendo la logistica, il magazzinaggio e il packaging.
La conclusione è stata che le emissioni di CO2 dalle vendite online sono circa la metà di quelle prodotte dagli acquisti individuali nei negozi.
Il 60% dell’impatto ambientale degli acquisti in negozio è dovuto al consumo di energia del negozio, mentre il 30% è causato dagli spostamenti delle persone per fare acquisti.
Tuttavia, lo studio ha delle ipotesi semplificate, come il fatto che le persone che fanno acquisti online restino a casa ad aspettare i pacchi, mentre molte persone utilizzano gli acquisti come forma di tempo libero e si spostano comunque per fare altre attività.
La realtà è che il commercio online comporta un aumento dei veicoli commerciali in circolazione e della congestione del traffico urbano, con impatti negativi sulla qualità della vita delle città.
Se il commercio online continuerà a crescere, sarà necessario pensare a misure che possano migliorare la logistica e la consegna delle merci, garantendo al tempo stesso la sostenibilità ambientale delle città.
In particolare, è importante trovare soluzioni per gestire la consegna dei pacchi a domicilio, come orari e spazi di consegna dedicati, che non comportino la sosta dei furgoni in posti non consentiti.
Le città stanno adottando misure per ridurre il numero di auto inquinanti parcheggiate a lungo termine sulle strade pubbliche, liberando spazi per i veicoli di consegna.
L’obiettivo è quello di ridurre l’impatto ambientale delle consegne a domicilio e garantire la qualità della vita delle città.
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