Nel campo della logistica, da oggi al 2025, sono previsti grandi cambiamenti: il mercato dell’intralogistica del futuro lo richiede e la tecnologia lo consente.
Negli ultimi anni sono infatti emerse esigenze nuove e per certi versi inattese, che portano le aziende a dover riorganizzare le operazioni di magazzino e quelle di spedizione, limitando o azzerando le inefficienze.
Velocità, precisione, incremento della produttività e riduzione dei costi sono gli obiettivi prioritari che ogni player della logistica intende raggiungere nel più breve tempo possibile.
Un ruolo determinante lo ha giocato l’ampliamento delle transazioni via e-commerce e la maggiore attenzione alla soddisfazione del cliente impongono consegne efficienti e molto più rapide.
Per questa ragione, da qualche anno, nell’ambito dell’intralogistica è in atto un percorso di modernizzazione che sta trasformando radicalmente l’operatività, ma anche l’aspetto del magazzino.
Protagoniste assolute delle warehouse operation, le soluzioni tecnologiche di nuova generazione comportano la possibilità di utilizzare gli spazi in modo differente e innovativo.
Le scaffalature, per esempio, possono essere automatizzate e diventano molto più alte rispetto al passato; i corridoi stretti e inaccessibili agli operatori, i percorsi tracciati per gli AGV / AMR e gli impianti dotati di efficienti bracci robotici conferiscono al magazzino un’estetica e una funzionalità del tutto nuova.
D’altro canto, sofisticati software consentono di elaborare i dati rilevati dagli innumerevoli sensori montati su impianti, scaffali, strumenti robotici e veicoli a guida autonoma, consentendo il passaggio da un’operatività prevalentemente manuale a una digitalizzata, automatica e data-driven.
Le esigenze della logistica si fanno di anno in anno più sfidanti e la tecnologia è l’unico coadiuvante realmente efficace.
Benché ripensare il magazzino in chiave digitale possa sembrare estremamente impegnativo, la realtà è che le difficoltà sono di natura squisitamente culturale.
L’approccio informatico alle attività richiede fiducia nella tecnologia e competenza che ancora non tutti gli operatori del settore sentono di possedere.
Tuttavia, Gartner stima che, entro il 2026, il 75% dei player adotteranno sistemi automatici e robot collaborativi.
La necessità aiuta a superare qualche comprensibile resistenza.
Ecco perché le proiezioni di tutti maggiori istituti di ricerca indicano una cospicua crescita dei servizi di storage e intralogistica.
ReportLinker, per esempio, ha valutato che, nel 2026, il valore globale della categoria di servizi che abbiamo preso in esame varrà ben 906,4 miliardi di dollari, mentre, nel 2021, aveva raggiunto il già mirabile risultato di 601,68 miliardi.
Nel dettaglio, a guidare il mercato delle soluzioni hi-tech per l’intralogistica ci sono tre importanti trend:
Tutto fa pensare, dunque, che la logistica del 2025 vedrà protagoniste tre famiglie di tecnologie:
Immaginare un magazzino del futuro è un esercizio di consapevolezza che indirizza sulle attività da pianificare in vista di una organizzazione in chiave digitale.
Due le dimensioni da considerare: il ruolo dei collaboratori e la gestione del cambiamento tecnologico.
In primis, nel 2025 nel magazzino automatico non ci saranno operatori umani destinati alle operazioni di sollevamento e movimentazione.
I compiti di heavy lifting e le operazioni faticose e ripetitive saranno delegate completamente alle soluzioni tecnologiche.
Gli operatori avranno ruoli a maggior valore aggiunto e lavoreranno in un ambiente più sicuro.
Le loro funzioni saranno essenzialmente di supervisione e controllo.
La competenza dei dipendenti sulla tecnologia e la sua gestione sarà determinante.
Nei prossimi tre anni, quindi, il personale dovrà essere preparato al cambiamento attraverso adeguati piani di formazione che riguardino non solo la pragmatica dei sistemi di automazione, ma anche e soprattutto la loro valenza culturale.
Il disegno dell’architettura informatica, la scelta dell’hardware e dei software necessari, invece, potrebbero richiedere il supporto di operatori specializzati che sappiano guidare le aziende verso le soluzioni più adeguate alle specifiche esigenze.
In linea generale, ciò che non potrà mancare in un magazzino del 2025 sono le scaffalature automatizzate, la sensoristica diffusa, gli Automated Guided Vehicle (AGV) e Autonomous Mobile Robot (AMR), e i software di gestione.
Alla base di questo veloce sviluppo tecnologico, ci sono le soluzioni per l’automazione e gli smart sensor.
I dispositivi intelligenti più avanzati non si limitano ad estrarre i dati, bensì li elaborano, li selezionano e li trasmettono alla piattaforma di gestione.
Va detto che il complesso di sensori intelligenti forma una “rete neurale” di comunicazione, un vero e proprio ecosistema informatico, in cui le informazioni viaggiano in real time e in più direzioni lungo tutta la supply chain.
Tale architettura rende possibile implementare tecnologie come l’AI (Artificial Intelligence) e il Deep Learning, che consentono la realizzazione di modelli predittivi per le operation e la manutenzione.
Tra i maggiori player del mercato di sensori intelligenti e soluzioni per l’automazione industriale c’è SICK, multinazionale da tempo impegnata a supportare le aziende dalla fase di progettazione dei sistemi alla loro implementazione.
Per agevolare l’allocazione e il picking delle merci, velocizzare le procedure di stoccaggio e di monitoraggio capillare delle merci e per risparmiare fino all’85% dello spazio in magazzino, SICK disegna soluzioni flessibili che utilizzano sensoristica intelligente, fotocellule, laser-scanner, telecamere LiDar, basate sullo standard IO-Link, che permette di mettere in comunicazione prodotti diversi e poter costruire reti neurali tarate sulle esigenze dei clienti finali.
Le soluzioni di SICK creano un sistema di warehousing a elevata visibilità, che contribuisce anche in modo fondamentale al rispetto degli standard di sicurezza.
Per saperne di più visita il sito www.sick.com