Quella che stiamo vivendo nell’ultimo decennio è una vera e propria rivoluzione dell’intralogistica. Inizialmente partita come un passaggio da scaffalature statiche tradizionali a magazzini automatici che trasportano la merce direttamente in baia, ora si sta trasformando in un’automazione sempre più indipendente.
Non stiamo parlando di semplici manipolatori di peso o dei più evoluti robot antropomorfi che ricordano il movimento del braccio umano.
È proprio la concezione del picking che si sta evolvendo.
Il picking è l’attività che si occupa del prelievo e del versamento del materiale in magazzino e può avvenire in vari modi: dal più semplice in cui l’operatore si muove tra gli scaffali, a quello più avanzato basato su un sistema completamente automatizzato.
Un primo passo è stato fatto proprio da Modula, introducendo nel 2016 Modula OnePick, un magazzino verticale automatico dotato di una baia di picking speciale equipaggiata con un robot cartesiano che si muove su 2 assi (X e Y).
La baia ha un’altezza da terra predefinita così da potersi integrare perfettamente con rulliere, conveyor, nastri trasportatori e altri sistemi.
Il funzionamento è completamente automatico e non necessita di operatori: una pinza preleva la scatola e la deposita davanti alla macchina su una superficie esterna.
Modula OnePick non è l’unico modo per automatizzare il picking.
Amer SpA, ad esempio, ha programmato un robot industriale MiR che interagisce con un magazzino Modula ed esegue in autonomia tutta la fase di prelievo e versamento del materiale.
Amer è un’azienda italiana che sviluppa e progetta motori AC e DC, motoriduttori, sistemi sterzanti, sistemi completi di trazione per veicoli e applicazioni alimentati a batteria.
È una realtà industriale che conosce già le potenzialità dei magazzini automatici Modula.
Infatti, altre aziende del gruppo, nel corso degli anni, hanno già scelto di ottimizzare il proprio magazzino con vari Modula Lift.
L’obiettivo di Amer prevedeva una concezione diversa, più nuova rispetto a quelle installate in precedenza.
La finalità è quella di trasferire un semilavorato da impianto a impianto, gestendo anche un magazzino buffer con un indice di rotazione molto elevato.
Questo semilavorato viene stoccato e movimentato su dei pallet speciali in ferro.
Nella fase di trasferimento vengono già lanciate e gestite le missioni di Modula, quindi mentre la navetta si dirige verso il Modula, il cassetto interessato dall’azione si prepara in baia.
La navetta arriva, effettua il prelievo o il versamento, e conferma la fine dell’azione scansionando il QR Code in prossimità della baia.
Tutto il processo è completamente automatico, privo di manodopera.
“Fin dall’inizio ci siamo imposti come obiettivo la completa automazione – spiega l’Ingegnere Daniele Fontò, Direttore di Produzione di Amer – un qualcosa che prevedesse l’assenza completa di manodopera e soprattutto un’integrazione dinamica del processo volto a soddisfare una generazione di eventi in tempo reale. Modula, per noi, è stata la soluzione migliore non solo per la capacità ricettiva, ma anche per la potenzialità di movimentazione”.
MiR e magazzino verticale Modula, l’unione che fa la forza!