Cambiamenti, commi e articoli nuovi per il Codice dell’Ambiente che, con l’arrivo del D. Lgs. 116/2020 ha visto la presenza di importanti variazioni che interessano soprattutto le imprese che si occupano di trasporti dei rifiuti.
All’interno del pacchetto economia circolare, approvato nel 2018 dall’Unione Europea – e accolto anche dall’Italia – sono presenti vari decreti legislativi destinati alla comprensione delle direttive e dei regolamenti che il programma impone.
Attraverso queste norme, l’Europa cerca di promuovere la transizione all’economia circolare che coinvolge le diverse imprese che producono, gestiscono e trasportano i rifiuti.
Con l’entrata in vigore del D. Lgs. 116/2020 del 26 settembre 2020, lo Stato chiede a queste imprese di adeguarsi alla disposizioni contenute nel Decreto.
Le modifiche aggiunte fanno riferimento al testo del settore dei rifiuti ovvero il Codice dell’Ambiente o TUA (Testo Unico Ambientale – D. Lgs. 152/2006).
I cambiamenti riguardano: il deposito temporaneo di rifiuti, la tempistica delle soste presso porti e interporti e in materia di responsabilità dei terminalisti e degli interporti.
Affinché i camion possano effettuare le attività di carico e scarico di rifiuti, di trasbordo o di soste tecniche presso porti, scali ferroviari, navali, interporti, impianti di terminalizzazione e scali merci, è necessario che ci siano condizioni ben precise, quali: