Con l’esplosione della pandemia legata al Coronavirus e il relativo periodo di lockdown sono aumentati gli acquisti online: la logistica per l’e-commerce ha infatti attraversato mesi con elevati picchi di importanti risultati e riconoscimenti.
Ma allo stesso tempo numerosi casi di contagi sono stati registrati all’interno di vari centri logistici italiani facendo crescere la paura per l’arrivo dei pacchi acquistai online e consegnati nelle proprie case dai corrieri.
Ad oggi la preoccupazione dei consumatori digitali è quella di sapere se i pacchi sono davvero sicuri: a riguardo sono intervenute le autorità sanitarie per spiegare quali sono i rischi di contagio da imballaggi e simili e cosa fare per proteggersi.
In primis le preoccupazioni degli italiani sono state subito spente dalle dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalle altre istituzioni sanitarie, che assieme ai virologi sottolineano la mancanza di evidenze scientifiche per una simile modalità di trasmissione.
Come tutti sappiamo il principale metodo di diffusione del Coronavirus è il droplet, ovvero le goccioline che espelliamo quando parliamo, tossiamo e starnutiamo.
Ovviamente è possibile contrarre il Coronavirus anche toccando una superficie contaminata e portandosi le mani su naso, bocca e occhi: ecco perché è fondamentale evitare di toccarsi e igienizzare costantemente le mani.
Nella sua pagina ufficiale l’OMS spiega che il patogeno “può sopravvivere fino a 72 ore su plastica e acciaio inossidabile, meno di 4 ore su rame e meno di 24 ore su cartone”.
Ma sono tanti i fattori che possono intervenire nella mutazione del virus, come ad esempio le condizioni ambientali.
Dunque, con l’arrivo dei pacchi dai centri logistici in casa si può stare tranquilli, spiegano i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention – CDC) americani: anche se il virus può sopravvivere più ore sulle superficie, è improbabile che si diffonda attraverso i prodotti spediti.