Consegne in aumento, così come cresce il mercato dell’e-commerce, Amazon capofila e Poste Italiane in corsa.
Questo, in definitiva, il risultato evidenziato dal report “Analisi del mercato dei servizi di consegna dei pacchi” pubblicato da Agcom, che ha preso in considerazione l’operatività di oltre 300 soggetti riconducibili a 17 operatori: Amazon, 66 Asendia, BRT, Citypost, DHL, Elleci, FedEx, GLS, Hermes,67 Milkman, Nexive, Poste Italiane, Rpost, Schenker Italiana, SDA, TNT e UPS.
Il rapporto evidenzia, nel 2018, la mobilitazione di circa 500-600 milioni di pacchi, con un fatturato di 4-5 miliardi di euro, trend in crescita – sia nei volumi che nei ricavi – soprattutto grazie ad un e-commerce che rappresenta ormai il 20% dei volumi del mercato.
Nell’ambito della competizione nessuno dei fattori analizzati (consegne deferred ed espresse nazionali, oltre che transfrontaliere in ingresso e in uscita) ha evidenziato posizioni di dominanza, ma è evidente un incremento consistente dei volumi transfrontalieri in arrivo dal mercato cinese, seguito da quelli tedeschi e britannici.
Come prevedibile, l’Autorità ha individuato in Amazon – grazie alla propria integrazione verticale – l’operatore con il maggior controllo e il maggior tasso di crescita, ma tra i player capaci di restare al passo con i cambiamenti dettati dal mondo e-commerce compare anche Poste Italiane, che nell’ottica del piano “Deliver 2022” ha rivisto le proprie fasi di trasporto, smistamento e consegna in funzione di un modello di joint delivery tra lettere e pacchi.
Una scelta, quella dei tricolore logistico, che nel primo trimestre ha già “determinato la riduzione dell’insaturazione della rete postale aumentandone l’efficienza”.