Anche la produzione del vino diventa smart.
Industria 4.0 ha allungato le sue mani anche ai vitigni dell’azienda Bosca, eccellenza piemontese dello spumante con 188 anni storia, 60 milioni di bottiglie prodotte ogni anno e che ha introdotto alcune importanti migliorie tecnologiche nel suo stabilimento.

Sono stati infatti introdotti software e sistemi di automazione: non una novità nell’industria agroalimentare, ma applicazioni raramente utilizzate nel campo dell’enologia.

“Quando è uscita la misura con gli incentivi industria 4.0 abbiamo pensato subito di sfruttarla per portare la tecnologia nel nostro core business”, spiega a La Nuvola (Corriere della Sera) Pia Bosca, presidente e amministratrice delegata dell’azienda.

A essere toccate dalle innovazioni tecnologiche sono state alcune fasi della produzione, specie quelle che richiedono una maggiore presenza fisica lì dove gli acini crescono, nei campi.

“Siamo intervenuti sia sullo stoccaggio del vino sia sulla linea di imbottigliamento – continua l’Ad – Per la prima, abbiamo fatto costruire una batteria di circa 40 vasi in cui stoccare la materia prima, monitorabili e interconnessi a un software e quindi più facili da controllare”.

Nella fase dell’imbottigliamento è stato implementato invece un sistema interconnesso in grado di riempire le bottiglie e di comprendere (e aggirare) eventuali problemi.
Viene quindi tenuta sotto controllo la qualità del prodotto, ma anche gestite al meglio le giacenze in magazzino.

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