AGGIORNATO AL 28 FEBBRAIO 2022
Con la “Fashion Valley” svizzera in crisi, dopo l’addio di Armani, Bally e Kering, l’opportunità per il nostro Paese (o almeno per alcune zone di esso) è ghiotta: prendere il posto della confederazione elvetica come grande hub del lusso.
È il caso, ad esempio, della provincia di Novara, dove Kering ha già altre sedi: nella principale sono al lavoro oltre 400 dipendenti con le griffe Gucci, Bottega Veneta e Alexander McQueen, con altri marchi (Ermenegildo Zegna su tutti) già presenti sul territorio con stabilimenti per la confezione dei suoi capi.
Anche Versace, oggi di proprietà dell’americana Michael Kors, ha uno stabilimento a Novara, dove 300 impiegati disegnano e confezionano i modelli di pret-a-porter, e lo stesso dicasi per Zamasport.
A queste pare si stia per aggiungere anche Prada, che starebbe per annunciare l’apertura di un maxi centro logistico e direzionale da 2.500 dipendenti a Trecate.
“Novara si trova a due passi da Milano e sulla direttrice della A4 che la collega a Torino ed è vicinissima a Malpensa, uno dei maggiori scali cargo d’Europa. Infine Novara è la seconda provincia industriale del Piemonte”, commenta il novarese Gianfranco Di Natale, direttore generale di Sistema Moda Italia e di Confindustria Moda.
“Per mantenere questo primato – aggiunge – è necessario formare manodopera specializzata: entro cinque anni in Italia 40.000 operai e tecnici del tessile usciranno dal mercato del lavoro. I giovani pronti a prendere il loro posto sono solo 6/7 mila”.
Per far fronte questa sfida, Sistema Moda Italia ha coordinato una delegazione con le imprese della moda presenti nel Novarese per chiedere alle istituzioni di aprire in città una scuola professionale che formi modellisti, sarti e altri profili utili al settore.