Il nuovo regolamento GDPR, acronimo per General Data Protection Regulation e introdotto il 25 maggio 2018 per regolare il trattamento dei dati di tutti i cittadini Ue, impatta, inevitabilmente, anche sul mondo della logistica.
In un mondo di imprese 4.0, che raccolgono dati sui clienti e sui collaboratori, talvolta anche mediante le flotte aziendali, le regole da seguire per evitare multe salatissime sono inevitabilmente molte.
Nel mondo della logistica una delle prime novità da considerare riguarda la telemetria, che secondo gli esperti nel 2020 arriverà a connettere e tracciare l’80% dei mezzi – nei mercati maturi -: essendo considerata un “dato personale” non può essere imposta nel modus operandi aziendale, ma il testo EU 679/16 specifica che l’azienda può continuare a tracciare le vetture in quanto, retribuendo il tempo di guida, hanno diritto al monitoraggio del mezzo – verificandone, ad esempio, la posizione -.
Oltre questo permane l’obbligo di informare i soggetti di un’eventuale raccolta di dati – specificando quali informazioni vengono raccolte e lo scopo dell’indagine -, fornendo copia ai diretti interessati in caso di richiesta e cancellando i record qualora non sussista una motivazione per mantenerli.
Tutto ciò che viene registrato, inoltre, deve essere attentamente archiviato e crittografato – dotandosi, quindi, di adeguati software – per evitare i cosiddetti “data breach”.