Un’accelerazione al processo di digitalizzazione dell’intero settore delle spedizioni e della logistica e un Programma nazionale di Servizi 4.0 per accompagnare l’innovazione, la rivoluzione digitale e gli investimenti in formazione della logistica e degli spedizionieri, protagonisti della distribuzione del Made in Italy nel mondo.
A chiederlo è Roberto Alberti, Presidente della Federazione nazionale delle imprese di spedizioni internazionali che a Milano ha organizzato un convegno intitolato “Le nuove frontiere delle imprese di spedizione: e-commerce, ambiente e lavoro”.
In pratica, Alberti chiede un salto di qualità da realizzare tramite un programma Servizi 4.0 lanciando la proposta di un programma nazionale Servizi 4.0 da affiancare a Industria 4.0, per “fare squadra” e portare così i prodotti italiani nel modo più efficientemente possibile a destinazione.
“Noi spedizionieri, grandi e piccoli, siamo gli ‘organizzatori del caos’, coloro che gestiscono la catena logistica per far viaggiare le eccellenze del Made in Italy, la moda, il design, la meccanica e la meccatronica, l’agro-alimentare, in ogni angolo del pianeta.
Creiamo valore per le imprese manifatturiere seguendo, anche fisicamente, la merce ovunque”.
Ora, secondo il numero uno degli spedizionieri italiani, serve però un salto di qualità: “Noi siamo pronti a investire in digitalizzazione e a valorizzare il capitale umano per diventare veri e propri consulenti di chi produce, ma chiediamo anche che la Pubblica Amministrazione faccia altrettanto, migliorando in maniera decisa i propri servizi, anche per favorire le sinergie con gli operatori privati.
Meno burocrazia, pratiche e controlli più fluidi e veloci, maggiore efficienza di Dogane, Guardia di Finanza, sanità pubblica.
Insomma al nuovo governo chiediamo un Programma Servizi 4.0”.
Il convegno si è chiuso con un intervento di Matt Stone di McKinsey, che ha disegnato il quadro dell’evoluzione globale della logistica.