Con l’obiettivo di far adottare, come protocollo operativo diffuso, il recente accordo per i lavoratori che operano all’interno del sito H&M, Stradella, un tempo città votata ai libri, punta oggi a diventare un nuovo polo della logistica dell’abbigliamento.
Dopo l’assunzione di 400 addetti in più grazie al recente raddoppio di H&M, si prevede una nuova ondata di assunzioni nell’area di Broni, dove si prevede arrivino almeno 600 (ma si dice anche 800) addetti solo per il nuovo polo dell’abbigliamento della Benetton.
Un’unica maxi concentrazione, già quasi del tutto satura come estensione, a Stradella e che si estende, oltre che a Broni anche nel contiguo comune di San Cipriano Po.
Anche per questo il Comune di Stradella ha organizzato un summit che si terrà, oggi, in Prefettura a Pavia dove oltre ai sindacati, siederanno al tavolo i rappresentanti delle aziende insediatesi nell’Akno Park (così si chiama la grande area della logistiche) e i sindaci di Stradella, Piergiorgio Maggi, di Broni, Antonio Riviezzi e di San Cipriano Po, Marco Paravella.
«Non si tratta del solito accordo per l’applicazione del contratto – sottolinea Massimo Colognese, Segretario provinciale della Filt Cgil – bensì di un modello innovativo che prevede anche servizi essenziali come l’asilo nido e il trasporto.
Quindi, non solo le tutele previste per legge, ma qualcosa di più e che vorremmo diventasse il modus operandi per tutte le realtà presenti».
E non è un mistero che le logistiche rappresentano uno sbocco occupazionale in fortissima crescita e destinato addirittura ad aumentare ancora.
Un esercito di 3mila lavoratori: «e non si tratta di lavoro esclusivamente appannaggio di disperati o stranieri come qualcuno si ostina a credere, ma di una prospettiva che coinvolge uomini, donne e giovani della zona in crescente misura – aggiunge Colognese – quindi da valorizzare e tutelare meglio».
Stradella assume, quindi, sempre più la fisionomia di polo dell’abbigliamento e necessita di servizi aggiuntivi, come condizioni di lavoro e infrastrutture considerando che decine di addetti, anche donne, raggiungono il posto di lavoro a piedi o in bici, anche di notte e in inverno, lungo strade spesso prive di marciapiedi.
Problemi che potrebbero trovare spazio anche in un prossimo convegno.