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Nuova Via della Seta, la Cina guarda all’Artico
L’apertura della nuova rotta comporterebbe un risparmio di 20 giorni e del 25-30% del costo


Trasporti Nazionali e Internazionali

Nuova Via della Seta, la Cina guarda all’Artico

7 Marzo 2018

Mentre i preparativi per la realizzazione della “Nuova Via della Seta” procedono spediti, con la crescita del terminale di Khorgos e gli accordi molteplici tra la Cina e gli Stati interessati dal tracciato, la prospettiva del cambiamento climatico impone una riflessione sulle rotte.

Lo scioglimento dei ghiacci al Circolo Polare Artico, infatti, aprirebbe una nuova rotta che permetterebbe un risparmio di 20 giorni per le navi in arrivo dalla Cina, con un conseguente calo del costo del 25-30%.
Una rotta che andrà a vantaggio dei porti nordici, mentre sarà penalizzata l’area del Mediterraneo.

Dal 2013 la Cina fa parte dell’Arctic Council in qualità di osservatore, un ruolo che le consente di affrontare i problemi legali e burocratici per approfittare dell’apertura fisica delle nuove rotte.
Già dall’anno prima la Cina ha investito 90 miliardi di dollari sul fronte artico; tutti segnali che mostrano l’interesse di Pechino nei confronti di quest’area sul fronte dei trasporti.





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