Il sito TrasportoEuropa ha riportato in un articolo l’analisi sul trasporto marittimo effettuata dal desk shipping di Mediocredito Italiano per l’Osservatorio scientifico di SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno).
Il rapporto “Shipping update” indaga i cinque principali settori dell’economia del mare: carichi secchi, liquidi, chimici, offshore e container.
Da un punto di vista generale, i traffici sono aumentati nello scorso anno del 2,6%, con una crescita della flotta mondiale del 3,5%, ma i dati nello specifico non sono incoraggianti: i carichi secchi sono aumentati solamente del 2%, il livello più basso dal 2010, e il Baltic Dry Index ha toccato il minimo storico a febbraio 2016, a 291 punti.
Per quanto riguarda i trasporti di prodotti chimici, la crescita del 2015 è del 4%: le prospettive sono dunque abbastanza buone, ma si tratta di un livello comunque inferiore ai valori pre-crisi. Momentaccio per i container: l’esiguo aumento del 2,7% è infatti indice di un eccesso di stiva reso disponibile sul mercato.
L’industria offshore è in grande sofferenza a causa dei tagli agli investimenti stabiliti dalle compagnie petrolifere, che nel 2015 hanno portato alla riduzione del 19% sulle attività esplorative e di produzione.
In controtendenza soltanto il settore delle navi cisterna per il trasporto dei liquidi: il 2015 è l’anno migliore dalla crisi, grazie al calo del prezzo del petrolio, all’ottimizzazione della raffinazione in Medio Oriente e al basso costo del bunker.
Per il 2016 le prospettive di guadagno restano positive.