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L’Ue rinuncia alla liberalizzazione dei porti.
L’apertura dei servizi al mercato è troppo controversa, verrà mantenuta solo la trasparenza finanziaria.


Servizi e accessori per il trasporto

L’Ue rinuncia alla liberalizzazione dei porti.

7 Maggio 2015

Si chiude nuovamente il tentativo di dare un quadro normativo unitario al mondo portuale europeo.
L’Unione Europea ha rinunciato, infatti, a portare avanti la liberalizzazione del mercato portuale comunitario.

Knut Fleckenstein, relatore del provvedimento al Parlamento europeo, ha comunicato che la parte relativa all’apertura dei servizi al mercato verrà eliminata dal Testo sui porti, perché è risultata troppo controversa.

Rimarranno invece le norme sulla trasparenza finanziaria.
La decisione sarebbe stata concordata con Violeta Bulc,  commissaria ai Trasporti.
Nonostante rimanga molto attiva sul fronte portuale, con questa decisione l’Ue ammette di non saper intervenire in maniera organica per imporre una politica uniforme all’intero settore.

La posizione di Fleckenstein prende in contropiede l’Ecsa, associazione europea degli armatori, che invece vorrebbe intervenire affinché la liberalizzazione torni al centro dell’agenda.
Gli armatori chiedono di mantenere nel Testo i servizi tecnico nautici, ma anche che vengano reintrodotte le norme su movimentazione della merce e sui servizi ai passeggeri.





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