L’Unrae ha commissionato una ricerca alla società Gipa Italia per analizzare l’esodo verso l’Est degli autotrasportatori italiani.
L’indagine stima che la fuga delle imprese di autotrasporto abbia sottratto alla Motorizzazione italiana 26mila immatricolazioni di veicoli per trasporto merce.
Lo studio calcola anche la perdita economica per lo Stato italiano, che dal 2008 al 2013 ammonta a ben dieci miliardi di euro (la maggior parte della quota riguarda le accise sul carburante).
Sono poi spariti 1,3 miliardi di oneri sociali degli autisti, 420 milioni d’imposte e 61 milioni di euro di IPT.
Nello stesso periodo hanno chiuso 45 concessionari di veicoli industriali e 62 officine autorizzate, causando licenziamenti considerevoli.
In aggiunta, la chiusura delle aziende di autotrasporto e la delocalizzazione hanno causato la perdita di oltre centomila autisti.
Per arginare il problema, Unrae propone di ridurre l’imposizione fiscale sul settore, attuare un salario minimo degli autisti a livello europeo e liberalizzare il noleggio di veicoli industriali con massa complessiva superiore a sei tonnellate.