Con la globalizzazione e la ricerca di strategie di crescita per potersi espandere in nuove regioni del mondo, sempre più imprese hanno individuato nei cosiddetti paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) possibili obiettivi per un’espansione di mercato.
Ma, come analizza Robert Handfield della Supply Chain Resource Cooperative della NC State University, queste possibilità di espansione in nuovi mercati sono accompagnate anche da una serie di nuovi problemi di tipo logistico.
Le strategie di crescita, infatti, dipendono dall’andamento dell’economia, delle valute, delle normative, del tipo di accesso alle reti logistiche esistenti.
Nel 2014 questo processo di globalizzazione delle catene di fornitura continuerà ad espandersi, dipendendo maggiormente dal costo del lavoro, dai costi del carburante e da diversi fattori.
I prodotti diventano sempre più complessi, vengono richiesti sempre nuovi pacchetti che includano i progetti di packaging e possibili disposizioni logistiche; i clienti chiedono soluzioni personalizzate e specifici requisiti di consegna. Così le aziende hanno bisogno di più strutture in più Paesi, di più fornitori, di maggiori servizi di e-commerce e di altri canali di mercato.
Vediamo, quindi, quali sfide dovranno affrontare le aziende nel campo della logistica e quali settori, come quello tecnologico, potrebbero rivelarsi un buon terreno di successo.
Gestione dei rischi e dei requisiti normativi
La globalizzazione, dice Handfield, ha portato anche ad un maggior rischio di interruzione delle catene di approvvigionamento, tanto che ogni due settimane si può incontrare qualche tipo di problema logistico dovuto a guerre, tsunami o altri eventi.
Il fattore di rischio deriva ancora più dall’inaffidabilità dei canali globali di logistica in relazione alle sfide del trasporto marittimo: lo stato delle spedizioni e la possibilità di raggiungere le destinazioni in tempo per soddisfare l’esigenza sempre più crescente di una consegna “just-in-time” dipendono via via più consistentemente dalla grandezza delle navi e dalla capacità portuale.
La tendenza più consistente sembra comunque legata alle politiche protezionistiche, ai regolamenti inerenti al prodotto, alle conformità ai requisiti doganali e di sicurezza.
Oltre alle tasse e ai dazi doganali, infatti, spesso i governi locali utilizzano i requisiti normativi per multare le imprese e, secondo Handfield, “per superare la grave carenza di gettito fiscale che esiste nei bilanci di molti paesi”.
Si profilano così due diversi aspetti: da una parte il settore privato che cerca di espandersi nei paesi emergenti; dall’altra una crescente pressione economica da parte di questi stessi paesi, con codici e restrizioni all’importazione per proteggere le industrie locali.
L’aumento della complessità dell’aspetto normativo renderebbe quindi difficile soddisfare le esigenze dei clienti per una consegna affidale del prodotto e soprattutto pianificare tempi normali di consegna e requisiti di inventario.
Secondo Avnet, uno dei maggiori distributori di componenti elettronici, prodotti informatici e tecnologia, “nonostante una crescente consapevolezza dei rischi della supply chain e l’importanza della loro mitigazione, poche imprese impiegano una strategia globale del rischio“: una strategia che può mitigare l’impatto di molte interruzioni nella catena distributiva, basandosi su una valutazione proattiva dei rischi potenziali.
Secondo Avnet le applicazioni aziendali per le analisi di grandi dati continueranno ad espandersi, passando dagli aspetti legati alla domanda, alle vendite, al marketing, al servizio al cliente e alla produzione, verso canali laterali nella supply chain, come gli aspetti legati agli acquisti, alla gestione dell’inventario e alla gestione dei rischi di approvvigionamento di cui abbiamo parlato.
Questo processo avrà un impatto sulla supply chain lento ma costante. Per gestire un ambiente globale sempre più complesso, spiega Handfield, i top performer stanno infatti investendo in una solida base di raccolta dei dati con tecnologie analitiche, come le ERP con codice a barre 2D, che diventeranno la base per l’ottimizzazione della rete, una visibilità globale e l’integrazione end-to-end.
Secondo Freight Gate, leader nelle soluzioni di gestione della catena di fornitura attraverso la piattaforma Cloud Platform Logistics, la crescita dei sistemi di gestione dei trasporti – TMS – continuerà ad evolversi per includere processi di business in grado di fornire sia l’esecuzione sia una buona efficacia analitica.
In questo modo la pianificazione del business va a integrarsi con l’analisi, per consentire a spedizionieri e trasportatori di monitorare più efficacemente i cicli della domanda di fornitura.
Nel 2014 l’aumento della domanda di analisti logistici guiderà il miglioramento dell’efficienza dei processi di trasporto e contribuirà alla ricollocazione delle risorse identificando e concentrandosi sui punti di rischio.
Una gestione all’avanguardia nell’analisi dei dati permetterà il contenimento dei costi, il controllo delle capacità, la gestione del rischio nell’ottica di migliorare e ottimizzare le decisioni aziendali.
Riduzione dei costi e segmentazione
Secondo Handfield i top performer riconosceranno che la vera opportunità per ridurre i costi sta nella collaborazione di iniziative congiunte.
Il manager della supply chain, sempre più qualificato e preparato, capirà che lavorare con un partner sarà più efficace per la riduzione dei costi.
Tutte le parti della catena di fornitura dovranno avere un obiettivo comune nella riduzione dei costi attraverso la produttività, il miglioramento della qualità, l’attività a valore aggiunto, l’efficienza dei trasporti e la gestione del capitale circolante.
Una delle tendenze riscontrate dalla Supply Chain Resource Cooperative è la necessità di una maggiore integrazione tra engineering e responsabili della catena di approvvigionamento.
Un’altra tendenza evidenziata da Avnet riguarda la segmentazione. Come cambiano le strategie di produzione, così cambiano anche le catene di approvvigionamento, in base a parametri sempre più end-to-end: la segmentazione è quindi una strategia che può aiutare i produttori a sviluppare una maggiore comprensione dei costi connessi con la fornitura di prodotti in base ai diversi clienti di tutto il mondo e ai luoghi delle consegne finali. La frammentazione, non ancora radicata nella maggior parte delle compagnie, secondo Avnet è la chiave per la soddisfazione del cliente.