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Carrelli elevatori Yale per il warehouse e il magazzino.
Intervista con Pietro Ricca, Regional Sales Manager Italia di Yale.


Sistemi di Magazzino

I carrelli elevatori? Vanno sempre più in alto!

2 Ottobre 2013

Premessa


Abbiamo preso spunto dall’evento ‘The next level – Un passo avanti nel settore warehouse‘, organizzato da Yale l’8 ottobre in contemporanea a Milano, Francoforte e Birmingham, per fare qualche domanda a Pietro Ricca, Regional Manager Yale Italia, che oltre a fornirci qualche dato sull’andamento del mercato, ci ha anche parlato dell’ultima novità di casa Yale: il nuovo carrello retrattile MR.

Prima di entrare nel vivo dell’intervista, anticipiamo che l’area EMEA (Europa, Africa, Medio Oriente), con un milione di carrelli all’anno, constituisce il 40% delle vendite mondiali, con il 75% di carrelli elettrici e il 55% per il warehouse.

Il mercato italiano detiene la percentuale più alta in Europa per la vendita di carrelli elettrici, con 1.500 unità, che attivano al 60% del mercato europeo.

 

Conversazione con Pietro Ricca


In base ai dati a vostra disposizione, ci fate un quadro del mercato dei carrelli elevatori in Europa e in Italia?

La domanda è semplice ma fa emergere un quadro molto interessante.
Dal 2007 ad oggi il mercato ha vissuto fortissimi sbandamenti che, di fatto, hanno ridisegnato la mappa dei pesi delle nazioni Europee e delle tipologie di carrelli richiesti.
Si può dire che l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) è addirittura sopra ai livelli pre-crisi in Est Europa e in Medio Oriente, vicina ai livelli del 2007 in Germania e Nord Europa e pesantemente sotto nell’Europa Mediterranea, dove il mercato italiano assorbe poco più della metà del numeri del 2007.

La crisi economica ha avuto ripercussioni su tutte le tipologie di carrelli oppure alcune hanno tenuto meglio rispetto alle altre?

Per quanto riguarda la tipologia di macchine vendute è sempre più ampio il divario tra carrelli elettrici e carrelli a gasolio, divenuti ormai parte marginale del mercato.
In Italia, il 60% del venduto comprende macchine da interno. Del rimanente mercato dei controbilanciati, tre su quattro sono elettrici e solo un controbilanciato su 4 è a combustione interna.

Logisticamente ha da poco dedicato un convegno al material handling. Riteniamo che oggi si stia andando verso il superamento del confine netto fra magazzino automatico e magazzino non automatico, perché la tecnologia oggi offre molte soluzioni in grado di introdurre livelli diversificati di automazione.
Quali sono gli apparati tecnologici che possono essere installati sui carrelli Yale per rendere più efficiente il lavoro dell’operatore?

Questo è un tema di grande attualità che acquisterà ancora più peso nel futuro.
A mio avviso, penso che il mondo della logistica in tutte le sue componenti, quindi anche il carrello elevatore, cambierà molto nei prossimi anni più per la tecnologia interna che per le caratteristiche meccaniche dei mezzi.
Ad oggi, sui nostri modelli si possono installare sistemi di guida in corsia, sistemi di sollevamento forche predeterminato, sistemi laser per persone; il nostro reparto di ricerca&sviluppo sta studiando altre soluzioni che presto verranno introdotte sui modelli Yale.

Se non vado errato, durante l’evento dell’8 ottobre, ‘The next level – Un passo in avanti nel settore warehouse’ avete presentato un nuovo carrello.

Sì, Yale sta investendo tantissimo in termini di risorse e focus aziendale a livello globale su soluzioni per clienti che operano in magazzini.
Durante l’evento, abbiamo presentato il nuovo carrello retrattile MR: è il risultato di oltre 55.000 ore di sviluppo prodotto, con prove in magazzino e un ciclo di collaudo di più di un milione di operazioni.

Concentriamoci ora sul cliente finale. Uno dei grandi problemi delle imprese italiane è la difficoltà di accesso al credito. Avete allo studio o avete già attuato formule di commercializzazione specifiche per venire incontro alle esigenze delle imprese in tale contesto?

All’interno di Yale è attivo un dipartimento dedicato allo studio dei mercati e delle soluzioni finanziarie per i nostri partner in ogni parte d’Europa. Attualmente stiamo lavorando, in collaborazione con organizzazioni altamente specializzate, per trovare le formule migliori per supportare la rete vendita.
Il problema di accesso al credito, infatti, è un tema fondamentale e la sua soluzione a livello nazionale è una chiave per uscire da questo periodo così complesso.

E parlando di servizi, su che cosa si tra concentrando, in prevalenza, la domanda dei clienti?

La priorità è rivolta verso servizi che migliorino la movimentazione dei materiali.
I nostri clienti cercano costantemente nuove soluzioni e per questo richiedono un partner che sappia coniugare professionalità, competenza e serietà, alla capacità di trovare soluzioni per sviluppare e ottimizzare il proprio lavoro.

Chiudo questa intervista con una domanda difficile ma altrettanto interessante: in base alle informazioni in vostro possesso, quale sarà l’evoluzione del mercato dei carrelli elevatori nei prossimi mesi?

L’evoluzione del mercato dei prossimi mesi non è possibile da prevedere.
Ci sono ragioni per sperare che la recessione stia per finire ma ci sono rischi di instabilità nazionale che mettono a rischio la ripresa economica e di conseguenza il mercato del carrello elevatore.

 

Chi è Yale

 

Yale Materials Handling è uno dei più antichi, originali produttori di carrelli elevatori al mondo, con oltre 137 anni di esperienza nel settore del sollevamento.

Grazie all’esperienza maturata in tanti anni di attività e ai continui investimenti in Ricerca&Sviluppo (oltre 40 milioni di dollari all’anno), l’azienda si pone tra i leader mondiali nella progettazione e nella produzione di una vasta gamma di macchine per la movimentazione dei materiali: dall’attrezzatura specifica per il magazzino ai tradizionali modelli di carrelli elevatori controbilanciati, disponibili con alimentazione elettrica, diesel, a GPL, a GNC, fino all’ultima novità rappresentata dall’alimentazione a cella di igrogeno.

 

Tutte le strutture Yale nel mondo sono certificate ISO e impiegano pertanto metodi di progettazione, produzione e collaudo avanzati.

Questo consente all’azienda di garantire qualità e assistenza eccellenti, grazie anche alla collaborazione dei concessionari, tutti accuratamente selezionati per fornire un servizio regolare e tempestivo in qualsiasi regione del globo.

 





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