Il tasso di disoccupazione in Italia, anche se in lieve calo nel mese di febbraio (11,6%) rispetto al mese precedente (11,7%), rimane comunque un dato allarmante.
I disoccupati sono infatti alla soglia dei 3 milioni e, rispetto a febbraio dello scorso anno, sono aumentati del 15,6%.
Sono i dati rivelati dall’Istat per il mese di febbraio 2013, e si attestano sulla infelice media europea, che a febbraio secondo Eurostat rimane stabile al livello record del 12%.
C’è però un settore, quello logistico, in cui la domanda di lavoro rimane discreta da parte delle aziende e dove si profilano, oltre alla figura ritenuta ancora strategica del magazziniere, nuove opportunità.
Secondo Fabrizio Dallari, docente alla Liuc di Castellanza (Varese), la differenza tra la domanda di lavoro e l’offerta di profili specializzati, nel campo della logistica, “è di circa 40 mila unità“.
Un numero impressionante, se si pensa al periodo di crisi che stiamo vivendo e ai tassi di disoccupazione in Italia.
Le aziende quindi cercano, e assumono, figure professionali in questo campo, come testimonia l’indagine di Manpower, in cui il magazziniere risulta tra le prime dieci professioni ricercate in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Toscana.
Il lavoro del magazziniere, che riceve la merce, la controlla e la sistema nel deposito, controllandone la qualità attraverso i barcode, è ritenuto strategico perché altrettanto strategico è il comparto logistico di un’azienda.
Recentemente il quotidiano Avvenire ha approfondito l’argomento, evidenziando come il magazziniere e in generale le figure che lavorano nel magazzino possano dare un consistente contributo all’apparato logistico dell’azienda, in cui, con una gestione intelligente del magazzino, si può guadagnare in efficienza, velocità e riduzione dei costi nella gestione delle scorte.
L’addetto al magazzino con uso di muletto – mulettista o carrelista – è un profilo ricercato soprattutto nei magazzini di grandi dimensioni, e viene richiesto, oltre al patentino o attestato che abilita all’utilizzo del muletto, anche l’uso del pc.
Per la gestione del magazzino con pc viene richiesta familiarità con il pacchetto Office e con altri pacchetti gestionali, come Navision per l’inserimento degli ordini, l’elaborazione delle bolle di trasporto e la gestione informatica del magazzino, o altri come Sam e Business.
Viene ricercata, oltre al magazziniere, anche la figura del responsabile di magazzino, con esperienza nel settore, capacità organizzative e di gestione delle risorse, con il compito di essere un punto di riferimento dell’ufficio commerciale.
Considerata la crescita dell’e-commerce, in cui la merce non passa dal punto vendita ma arriva direttamente al cliente finale, i servizi sono diventati più complessi e vengono ricercate le figure professionali dell’assistente alla clientela o responsabile customer care, con il compito di coordinare la spedizione in modo corretto ed efficiente, e dell’ingegnere di processo, che coordini l’organizzazione della gestione del magazzino assieme al marketing.
I giovani sono pronti a rispondere alla domanda delle aziende di figure specializzate?
Secondo Dallari non è proprio così, anzi “bisognerà attendere il 2016 per vedere i primi diplomati negli Istituti Tecnici Logistici“.
Si tratta di percorsi scolastici nati proprio per formare figure professionali nuove, intermedie tra l’operaio e il laureato. Perché le aziende chiamano: Adecco Italia ha aperto le selezioni per oltre 250 posizioni in tutta Italia “con particolare interesse per addetti alla movimentazione delle merci”.
Ma la richiesta maggiore è quella di profili specializzati, una tendenza che sta diventando sempre più consistente, come ha spiegato Chiara Martoglio, manager dell’azienda per il lavoro Randstad: “Osserviamo una maggiore richiesta di specializzazione da parte delle nostre aziende-clienti.
Profili già esperti nella gestione di magazzino, con ottima conoscenza della lingua inglese“.
Ecco allora un’opportunità di lavoro concreta e in aumento per figure specializzate come gli ingegneri gestionali, i laureati in economia aziendale esperti nella contabilità di magazzino e gli ingegneri dei trasporti.
Con la riforma Gelmini è stato introdotto l’indirizzo quinquennale in Trasporti e Logistica, con la possibilità di specializzarsi, dal terzo anno, nella sola logistica. Così è iniziata la sperimentazione in diversi Istituti.
Oltre al percorso secondario, sono nati anche diversi Istituti Tecnici Superiori, che sono una valida alternativa al percorso universitario e sono caratterizzati da una connessione con l’Istituto e le aziende del territorio, grazie a docenti del settore e stage in azienda.
Ad esempio, gli Istituti per la mobilità sostenibile – mobilità delle persone e delle merci, come l’Istituto “Caboto” a Gaeta, nel Lazio, e l’Istituto “Andrea Ponti” a Gallarate, in Lombardia; e l’Istituto “Giorgi” di Verona per la mobilità sostenibile – logistica, sistemi e mobilità delle persone e delle merci.