La certificazione AEO è l’attestazione di Operatore Economico Autorizzato che viene rilasciata dall’Agenzia doganale agli operatori ritenuti idonei ad acquisire un nuovo “status”, a garantire il rigoroso rispetto delle normative doganali e di sicurezza sui prodotti.
L’attestazione di Operatore Economico Autorizzato viene rilasciata se l’azienda è in possesso di specifici requisiti, e può essere considerazione una vera e propria certificazione di qualità.
Simone Del Nevo ci anticipa l’argomento, oggetto della relazione “La grande corsa alla certificazione AEO”, che Simone stesso terrà al convegno “Le Nuove Frontiere dell’Outsourcing”, in programma il 16 aprile 2013 a Salsomaggiore Terme, organizzato da Logisticamente, AILOG e Unione Parmense degli Industriali.
Per diffondere le informazioni sulla certificazione AEO è stato anche attivato su Logisticamente.it uno sportello informativo dedicato.
Da più parti si sente da qualche mese parlare della certificazione AEO. Di cosa si tratta?
Si tratta di una certificazione di carattere doganale simile alle certificazioni di qualità Iso, con la differenza che l’ente certificatore è l’Agenzia delle dogane, di solito ente sanzionatore.
Si ottiene se le aziende hanno procedure di import ed export conformi ai requisiti.
Si tratta di una questione squisitamente doganale oppure il tema ha risvolti logistici, organizzativi, commerciali?
È una certificazione che nasce dal mondo doganale, ma investe profili di sicurezza come quelli contabili, quindi può investire anche altri aspetti della rete logistica.
Chi si occupa o si occuperà in azienda della certificazione AEO?
L’Agenzia delle dogane chiede che sia identificato un responsabile AEO, che ha unicamente il ruolo di referente, quindi può anche non avere una competenza specifica.
Il referente AEO ha infatti il compito di mettere in contatto l’Agenzia con i responsabili dei vari comparti dell’azienda.
Vista l’importanza della questione, le aziende (operatori, importatori, esportatori) sono a conoscenza della questione? Si stanno attrezzando in tal senso?
La certificazione AEO esiste già da qualche anno. Nei primi tempi non ha avuto grande successo a causa di resistenze aziendali nei confronti dell’Agenzia delle dogane, visto che solitamente si tratta di un ente sanzionatore.
Da quest’anno, però, le imprese stanno cominciando ad interessarsi seriamente all’argomento, consultando il sito informativo e creando le procedure interne per essere pronte.
Sono utili i consulenti esterni, per aiutare le aziende ad avviare queste procedure.
In quanti si sono certificati?
In Italia circa 600 aziende su base nazionale hanno ottenuto la certificazione AEO.
In sostanza la grande corsa è iniziata o no? Se no, quando inizierà?
A mio avviso siamo ancora alla vigilia della grande corsa: sino ad ora il circolo virtuoso non si è innescato, ma tra poco a mio modo di vedere accadrà.
Ad oggi l’Agenzia delle dogane è piuttosto “morbida” nel concedere la certificazione AEO, ma tra non molto diventerà un fattore discriminante: ad esempio, sarà un requisito necessario per partecipare ad alcuni bandi pubblici.
Inoltre, se un’azienda lavora per un soggetto certificato, anch’essa deve dotarsi della certificazione.
In realtà alcuni segnali già ci sono, come è stato il caso di Expo 2015, contesto nel quale, appunto la certificazione è stata richiesta.
Quali vantaggi otterranno i primi a certificarsi?
Con la certificazione AEO si ha una riduzione dei controlli doganali fino al 90%. Inoltre, gli Stati Uniti e il Canada in primis a breve stabiliranno delle agevolazioni per l’import negli USA ai soggetti che abbiano la certificazione.
Come si ottiene e a quali costi?
Da parte dell’Agenzia delle dogane, l’unico ente certificatore, l’accreditamento è gratuito.
Il vero costo per l’azienda consiste nei tempi per avviare le procedure necessarie, nel caso in cui si appoggi a consulenti esterni.
Sono comunque quantificabili al pari dei costi che si hanno per le certificazioni Iso.