Dal 12 gennaio 2013 è scaduto il lock-up sulle quote Alitalia, che prevedeva un vincolo di cinque anni con passaggi di azioni possibili solo tra i soci già presenti, dal 2008.
Oggi quindi i venti azionisti, tra cui la famiglia Riva, Intesa Sanpaolo, Benetton, Immsi, Toto, Angelucci, Pirelli, FonSai e Gavio, possono scegliere a chi cedere la propria partecipazione.
Air France detiene il pacchetto di maggioranza, con il 25% delle azioni, ma Parigi frena sui tempi, posticipando un eventuale deal per il prossimo anno o nel 2015.
Air France dovrebbe coprire un costo sicuramente oneroso, per risollevare la compagnia aerea, che ha chiuso in rosso anche nel 2012.
A settembre l’ultima riga di bilancio era negativa per 173 milioni, con oltre 900 milioni di debiti.
Eithad, alleata di Air France, ha dichiarato di “continuare ad esaminare le opportunità di investimento in altre compagnie aeree”, mentre Qatar Airways ha detto che “non sta cercando di acquistare una quota Alitalia e non ha nessuna trattativa aperta”.
Rimane comunque il vincolo, fino al 28 ottobre, di un diritto di prelazione a chi già fa parte della compagnia.