Se la Lombardia ha le Ferrovie Nord e nel sud stanno partendo anche la Palermo-Catania, le reti sarde e la Salerno-Reggio Calabria ferroviaria, il Veneto pensa ad una propria realtà che faccia fronte al ritardo infrastrutturale e ai progetti dedicati che fanno fatica a decollare.
La società ferroviaria del Veneto è qualcosa di più di un sogno.
Da anni esiste la Sistemi Territoriali, che dal 2002 è subentrata nella gestione dell’unica linea ferroviaria regionale ancora gestita dalla società Ferrovie Venete srl.
La Sistemi Territoriali è interamente controllata dalla Regione Veneto.
L’obiettivo è proprio quello di arrivare, entro pochi mesi, alla costituzione di una società regionale per la gestione del traffico ferroviario.
Magari con il coinvolgimento, quale socio di minoranza, proprio di Trenitalia.
Con il progetto dei treni cadenzati (dovrebbe partire a giugno 2013) potrebbe essere la stessa Sistemi Territoriali che si fa carico della gestione delle “nuove ferrovie del Veneto”.
Il modello potrebbe essere quello emiliano, dove dallo scorso febbraio, al termine di un lungo percorso di razionalizzazione, è costituita la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), che con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffico ferroviario regionale: la Parma – Suzzara – Ferrara, la Ferrara – Codigoro, la Bologna – Portomaggiore, la Modena – Sassuolo, la Casalecchio – Vignola, la Reggio Emilia-Guastalla, la Reggio Emilia-Sassuolo e la Reggio Emilia-Ciano d’Enza.