Il sistema viario nazionale
Il testo offre informazioni in merito al sistema viario nazionale, sia per quanto riguarda l’estensione stradale, sia per l’andamento del traffico.
In merito al primo punto, viene precisato che l’identificazione e la relativa ripartizione delle principali strade italiane – statali, regionali e provinciali – è ancora in atto.
In particolare il Decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998 ha stabilito che strade ed autostrade appartenenti al demanio statale vengano trasferite al demanio delle Regioni.
Inoltre a Regioni ed Enti locali spetterebbero anche le funzioni amministrative che non sono espressamente attribuite allo Stato.
La descrizione del sistema viario si basa su determinati dati, che riguardano: la ripartizione regionale delle strade primarie ed il loro rapporto, la rispettiva popolazione residente, la superficie e le autovetture circolanti.
Emerge che la concentrazione di Autostrade è maggiore nell’Italia settentrionale, rispetto ai residenti – 1,2 km ogni 10.000 abitanti – , alla superficie – 2,85 km ogni 100 chilometri quadrati – e al circolante – 2,06 km ogni 10.000 autovetture.
Nell’Italia meridionale risulta invece minore la congestione della circolazione.
In merito a tale congestione, si riscontrano dati elevati di concentrazione di autovetture nelle Regioni della Lombardia, del Lazio, della Campania e del Veneto.
Basilicata, Molise e Trentino Alto Adige sono invece le Regioni con minor concentrazione.
Per quanto riguarda il flusso di traffico, i dati forniti dall’Aiscat, Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, riferiscono che nel 2010 il volume di traffico complessivo sulla rete autostradale in concessione è stato di 83.271,3 milioni di veicoli per chilometro, di cui il 22% relativo ai veicoli pesanti e il 77,46% relativo ai veicoli leggeri.
I primi dati provvisori riguardanti l’anno 2011 fanno emergere una flessione sia per i veicoli pesanti sia per quelli leggeri, rispetto all’anno precedente, con un generale incremento dei valori di traffico.
Tra il 1990 e il 2010 è stato riscontrato un aumento del volume di traffico del 60,3%, contro un aumento chilometrico di rete stradale di poco inferiore all’8%.
Auto nuove e auto usate.
I dati sono forniti dal Sistema Informativo dell’Archivio Nazionale dei Veicoli, presso lo stesso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che riceve quotidianamente informazioni dagli Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile e dai Pubblici Registri Automobilistici Provinciali.
Il documento chiarisce che per quanto riguarda i dati di prima immatricolazione è possibile fornire un’indicazione precisa, mentre per le autovetture usate spesso i dati sovrastimano l’andamento del mercato, in quanto l’autovettura usata può essere oggetto di due passaggi di proprietà in breve tempo: proprietario-concessionario e concessionario-nuovo cliente.
I dati forniscono comunque informazioni importanti sull’andamento del mercato, in particolare rispetto alle caratteristiche tecniche dei veicoli oggetto di compravendita e all’aspetto territoriale.
Riguardo le caratteristiche tecniche, si evidenzia la progressiva affermazione del diesel nei confronti dell’alimentazione a benzina – valori del diesel superiori nell’anno 2004 per i veicoli nuovi e nel 2010 per i veicoli usati – e la frenata dell’alimentazione doppia, in riferimento a impianti già presenti al momento dell’immatricolazione.
Risultano ancora di poco valore numerico i veicoli con un’alimentazione alternativa: elettrica, ibrida, etanolo, ecc.
Per quanto concerne l’aspetto della distribuzione territoriale, emergono dati significativi in base al numero dei passaggi di proprietà per Regione e Ripartizione Geografica: andamento significativamente diverso del mercato del nuovo e dell’usato e aumento sensibile dell’anzianità delle autovetture passando dal Nord al Sud.
Veicoli circolanti e patenti di guida
Attraverso i dati forniti dall’ACI, Automobile Club d’Italia, sulla consistenza del parco veicolare italiano, e quelli del P.R.A., Pubblico Registro Automobilistico, sullo stato giuridico dei veicoli, si evidenziano informazioni riguardo al numero dei veicoli alla loro distribuzione geografica.
Per quanto riguarda il numero dei veicoli, questo è stato stimato al 31 dicembre 2010 pari a 51.218.008, di cui il 71,8% costituito da autovetture, il 17,8% da motoveicoli ed il 10,4% da autoveicoli industriali.
Il documento fornisce informazioni sull’andamento di crescita dei veicoli circolanti, evidenziando come dagli anni Novanta al 2010 questo sia stato altalenante.
Alla crescita media del 3% all’inizio degli anni Novanta è seguito un rallentamento nel 1994, con una crescita dello 0,8%, e nel 1997, con crescita dello 0,9%, successivamente c’è stato un periodo di ripresa, complessivamente tra il 2% e il 3%, fino al 2003, seguito da un decremento dello 0,2% nel 2004.
La crescita è ripresa nel 2005, attestandosi al 2%, con un tasso di incremento dell’1,7% nell’anno successivo, e dell’1% nel 2007 e nel 2008.
Per l’anno 2009 è stato registrato un calo dello 0,6% mentre nel 2010 una ripresa dello 0,6%.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei veicoli i dati rivelano una sostanziale aderenza alla media nazionale per l’Italia Settentrionale, mentre l’Italia Centrale si colloca al di sopra di tale media, e l’Italia Meridionale al di sotto.
La densità dei veicoli risulta diversificata da Regione a Regione: da un lato la Valle d’Aosta, in cui le immatricolazioni dei veicoli hanno un più favorevole regime fiscale, con 1,46 veicoli per abitante, dall’altro la Puglia e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, con rispettivamente lo 0,71 e lo 0,73 di veicoli per abitante.
Il paragrafo del capitolo V evidenzia inoltre i dati riguardanti le patenti di guida e gli esiti degli esami per il conseguimento della patente.
I dati sulle patenti di guida vengono forniti dalla Direzione Generale per la Motorizzazione del Dipartimento per i trasporti, la Navigazione ed i Sistemi Informativi e Statistici.
Secondo tali statistiche le patenti attive che sono state registrate in Italia ammontano a 37.740.900 nel mese di gennaio 2012, di cui il 56,72% intestate a maschi, il 43,24% a conducenti di sesso femminile, e lo 0,49% a sesso non identificato.
Di tali patenti in corso di validità, più del 10% sono intestate a conducenti con età superiore ai sessant’anni.
A tale proposito il documento ricorda che dal 2011 i conducenti di età superiore a 80 anni sono chiamati a sostenere controlli più severi per il rinnovo della patente.
Per quanto riguarda gli esami della patente, dal mese di maggio 2009 sono stati spostati progressivamente gli esami di teoria per le categorie A e B presso le Sedi degli Uffici Provinciali della Motorizzazione e resi totalmente informatizzati.
Nel mese di gennaio 2011 i quiz informatizzati sono stati aggiornati, con l’aumento delle domande da 30 a 40.
I dati relativi al trasporto merci su strada, rilevati dall’ISTAT, evidenziano per l’anno 2010 una quantità di merci trasportate di 1.527.763 migliaia di tonnellate, di cui 15.725 tonnellate per chilometro nel traffico in conto proprio e 160.051 per conto terzi, per un complessivo di 175.776 milioni di tonnellate per chilometro.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, il documento prende in esame le autolinee: distribuzione, domanda, offerta, costi e preventivi.
Nel 2010 sono stati rilevati 1.093 operatori, di cui il 22,2% adibiti al trasporto passeggeri urbano, il 58,6% al servizio extraurbano ed il 19,2% di aziende di tipo misto.
Secondo la distribuzione per numeri di addetti, emerge una forte concentrazione nella fascia da 1 a 10, in particolare nell’Italia Meridionale ed Insulare, mentre le aziende di grandi dimensioni, con più di 100 addetti, sono dislocate principalmente nell’Italia Settentrionale.
Le aziende operanti nel Nord Italia sono il 33,0%, quelle nel Centro il 16,7%, quelle nel Sud e nelle Isole il 50,3%.
In riferimento alla domanda di trasporto pubblico, si rileva nel 2010 rispetto all’anno precedente un aumento di passeggeri dell’1,5% sia nel trasporto urbano che extraurbano.
A seconda della distribuzione geografica dei passeggeri, viene evidenziato che il 61,6% dei viaggiatori trasportati nel 2010 è stato assorbito dalle Regioni del Lazio, della Lombardia e dell’Emilia Romagna per il servizio urbano, mentre per il servizio extraurbano i trasporti si sono verificati maggiormente in Lombardia, Lazio e Veneto.
L’offerta di autolinee ha fatto registrare un aumento di autobus per chilometro dello 0,5% per il servizio urbano, mentre un decremento di quello extraurbano.
Risultano diminuiti anche i posti per chilometro.
Il rapporto sui proventi e sui costi dell’anno 2010 registra una continua e lieve crescita rispetto agli anni precedenti.
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