Il Senato ha approvato mercoledì 12 settembre la Riforma dell’ordinamento portuale, con il voto favorevole di 248 deputati su 257.
“Dopo 18 anni è cambiata la legislazione portuale e la portualità italiana si metterà al passo con l’Europa”, ha dichiarato il senatore Vidmer Mercatali (Pd), definendo la Riforma “un esempio di buona politica”.
Con la nuova legge i porti verranno classificati non più in termini puramente quantitativi, ma divisi in porti di interesse nazionale, amministrati dalle autorità portuali, porti di interesse regionale, con ampio spazio di autonomia, e porti militari.
Viene inoltre stabilita la ripartizione delle competenze tra autorità portuale e autorità marittima.
Nei prossimi mesi i porti italiani avvieranno una nuova fase, adeguandosi alle normative stabilite.
L’italia può così diventare un’importante base logistica per l’Europa, in particolare nel Nord Adriatico (Ravenna, Ancona, Venezia e Trieste) e nel Nord Tirreno (Livorno, Savona, La Spezia e Genova).