La normativa europea è stata chiara: si richiede il massimo impegno e misure rigide ed efficienti da parte di tutti gli Stati per ridurre la mortalità sulle nostre strade.
Non sono ammessi ritardi ed inefficienza, entro il 2020 l’obiettivo è uno solo: ridurre del 50% l’incidentalità.
L’obiettivo a lungo termine è quello di “scongiurare completamente i decessi da incidenti stradali”, come afferma la risoluzione preparata da Dieter-Lebrecht Koch (PPE, DE) che mira a ridurre, più nello specifico, del 50% i morti, del 40% i ferirti gravi e del 60% i decessi di bambini su strada entro il 2020.
Dalla normativa si leggono le basi pratiche da cui parte il Piano per il Decennio: “il punto fondamentale si incontra nell’approccio sistematico alla sicurezza, che mira a sviluppare un sistema di trasporto stradale maggiormente in grado di compensare l’errore umano tenendo nella dovuta considerazione la vulnerabilità del corpo umano.
Torniamo oggi a parlare di sicurezza stradale.Gli ultimi dati di cui avevamo già parlato erano quelli del 2010.
Gli studi dichiaravano che nel decennio 2001-2010 sulle strade d’Europa si erano registrati 102mila morti in meno rispetto a quelli che ci sarebbero stati se i valori del 2001 si fossero mantenuti costanti, con un risparmio complessivo dei costi sociali di 176 miliardi di euro.
I dati, poi, riportavano la situazione italiana: nel 2010 sulle strade si erano verificati 207.000 incidenti stradali, e sebbene il dato fosse ampio, si trattava di un incoraggiante -3,9%, rispetto al 2009, che registrava 3.998 morti (-5,6%) e 296.000 feriti (-3,7%); l’Italia nell’elenco europeo dei meritevoli risultava così solo al 13esimo posto, con una riduzione di poco superiore alla media europea (43%).
Un buon risultato che continua a migliorare: sono, infatti, in forte calo sia gli incidenti che le vittime della strada.
Nei primi mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, gli incidenti sono -11,5%, le vittime -22,7% e i feriti -14,5%.
Una tendenza che si registra anche confrontando i dati complessivi del 2011 con quelli dell’anno precedente: nel 2011 la Polizia Stradale e l’Arma dei Carabinieri hanno rilevato 95.317 incidenti pari all’8,7% in meno rispetto al 2010, con 2.185 morti (- 10,6%) e 69.519 feriti (meno 7,9%).
Le città costituiscono sempre un capitolo delicato in tema di sicurezza stradale perché proprio qui si registrano i grandi numeri degli incidenti.
Ma oggi sono molti gli strumenti con cui combattere la problematica, partendo dall’educazione dei più giovani fino ad arrivare alle tecnologie più innovative che stuzzicano il nostro interesse.
Applicare una buona educazione all’innovazione in città in termini di mobilità significa parlare, in due parole, di smart city.
Quella che chiamiamo Smart City prevede l’applicazione delle tecnologie informatiche alla mobilità grazie alla diffusione di sensori in grado di monitorare in ogni istante il traffico, la quale a sua volta permette di sciogliere situazioni di circolazione difficili e di riorientare il tragitto dei mezzi pubblici e privati in caso di interruzione dei percorsi convenzionali.
Scatole nere dotate di GPS poste a bordo dei veicoli permettono, poi, di lanciare l’allarme in caso di incidente o aggressione e insieme di ridurre il costo della polizza assicurativa.
Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori rende noti i dati sull’incidentalità dei veicoli commerciali.
L’autotrasporto italiano tra il 1991 e il 2010 ha ridotto del 46,6% il numero di vittime negli incidenti in cui è stato coinvolto, scendendo da 502 a 268 deceduti.
Nell’autotrasporto la sicurezza si rivela tematica di primaria importanza, che si dimostra attraverso iniziative di spiccato interesse.
Stiamo parlando di “TrasporTiAmo”, promossa dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori per il Ministero dei Trasporti.
Giunta nel 2012 alla IV edizione, la campagna sulla sicurezza stradale viene realizzata grazie al supporto dell’agenzia milanese Tcommunication.
I protagonisti dell’iniziativa sono 300 Tir che si fanno ambasciatori per l’obiettivo finale: offrire all’opinione pubblica un coinvolgimento con il mondo dell’autotrasporto, fondato su rispetto, vicinanza e fiducia reciproca.
Anche dal privato arrivano interessanti iniziative che si fanno carico dell’impegno esteso a livello europeo.
È il caso di Renault, che si è impegnata per sostenere le Nazioni Unite nel “Decennio di Iniziative per la Sicurezza Stradale”.
Con il programma educativo “Sicurezza e Mobilità per tutti”, attivo da 11 anni, sono stati sensibilizzati 13 milioni di studenti delle scuole elementari e medie in 35 paesi e di distribuiti 580.000 strumenti didattici, mentre lo scorso 8 giugno la finale del concorso “Le tue idee, le tue iniziative” presso la Città delle Scienze e dell’Industria” ha permesso a 150 giovani di incontrarsi e discutere i loro piani per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile.
Inoltre il progetto “10 de conduite jeune” in collaborazione con Groupama, Total e la polizia ogni anno sensibilizza ed educa sui pericoli della strada 14.000 giovani degli istituti scolastici, avviando i giovani tra i 15 e i 18 anni alla guida accompagnata su un circuito messo in sicurezza e “catechizza” sui comportamenti a rischio.
Tra le novità tecnologiche anche lo pneumatico intelligente, che dà un contributo fondamentale all’elettronica dell’auto e ai sistemi di sicurezza del veicolo.
Grazie a chip, veri e propri “cervelli elettronici”, le gomme, l’unica parte dell’auto a contatto con l’asfalto, possono, infatti, comunicare con il veicolo fornendo al conducente informazioni utili per una guida sicura.
Pirelli si mette in prima linea: “il gruppo – spiega Filippo Bettini, responsabile Sostenibilità e Governo dei rischi di Pirelli, in occasione del convegno Più sicurezza stradale per le smart city, nell’ambito del Forum PA, tenutosi oggi a Roma – programma di lanciare, entro il 2012, un’innovativa piattaforma tecnologica per flotte truck e bus, che è l’evoluzione del Cyber Tyre, una sorta di pneumatico intelligente che attraverso un sensore posto al suo interno trasmette all’automobilista i dati significativi sul suo stato di salute”.
Con la stagione estiva ormai aperta, arriva anche GoodYear con la sua ultima novità, obiettivo quello di aumentare la sicurezza di chi guida e, vista la stagione, dei molti che prenderanno l’auto per andare in vacanza.
Con la sua Road Safety App, un’applicazione sulla sicurezza stradale estesa a 25 Paesi europei, sarà possibile accedere a norme e regolamenti sul traffico, consigli di guida, consigli per le emergenze, inventario delle cose da portare in vacanza.
Questo dimostra non solo l’impegno di GoodYear sul tema sicurezza, ma anche la sempre più forte penetrazione delle tecnologie ICT all’interno dei veicoli, che saranno sempre più in grado di assistere il guidatore, segnalando anomalie di funzionamento e persino intervenendo al posto del guidatore in caso di pericolo.