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La storia infinita del SISTRI.
Ulteriore proroga per l'avvio del Sistri, l'entrata in vigore slitterà al 2 aprile 2012, (il termine precedentemente fissato era il 9 febbraio 2012).


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La storia infinita del SISTRI.

28 Dicembre 2011

Indubbia l’utilità del Sistri secondo il Ministro Clini
La manovra di ferragosto lo aveva ucciso, quella di settembre lo aveva resuscitato.

Il Consiglio dei Ministri del 23 dicembre ha approvato il decreto “Milleproroghe” che sancisce l’entrata in vigore del SISTRI il 2 aprile 2012.

Sebbene secondo il neo-ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sul SISTRI bisognasse procedere con rapidità, è probabile che ci sia un nuovo slittamento come era già avvenuto nel Governo Berlusconi.

C’è da sottolineare che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha avviato una sessione di test permanente sul nuovo sistema informatico di tracciabilita’ dei rifiuti dal 12 al 31 dicembre 2011.

Clini ha esplicitato il suo pensiero in tema di SISTRI in alcuni incontri avuti con le Commissioni parlamentari per illustrare le linee generali di intervento che si è prefisso di raggiungere nello svolgimento del suo mandato.

Ci riferiamo alle comunicazioni sugli indirizzi generali della politica del suo dicastero rese, rispettivamente, il 22 e 29 novembre scorsi, alla 13ª Commissione permanente del Senato, quella relativa a Territorio, Ambiente e Beni ambientali, nonché delle audizioni svoltesi presso l’8ª Commissione Ambiente della Camera, per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero.

Il 29 novembre, infatti, il Ministro Clini, ha dichiarato che “Il SISTRI è un sistema di tracciabilità dei rifiuti di indubbia utilità rispetto all’obiettivo di combattere le ecomafie e le questioni tecniche e procedurali che si sono poste in sede realizzativa devono essere rapidamente risolte, così da consentire in tempi rapidi il collaudo del sistema.”

Ancora più precisamente, in una nota si legge:

“Il nostro obiettivo è completare le prove di funzionamento per collaudare il sistema. Intendiamo procedere con rapidità. Quello del Sistri è un obiettivo chiaro e condiviso. Ci sono state questioni amministrative e tecniche che si sono interposte ad una sua rapida adozione. A questo punto invito chi è contrario a dirlo espressamente senza prendere a pretesto questioni tecniche”.

Dopo di ciò, nessun’altra dichiarazione, né anticipazione sul contenuto dei futuri provvedimenti modificativi del SISTRI che dovrebbero già essere in preparazione.

 

I test


Come si legge sul portale SISTRI, “Al fine di monitorare il sistema e, in particolare, incrementare il grado di familiarizzazione con funzionalità e procedure del sistema ed in particolare, con le modifiche procedurali introdotte nell’ultimo periodo, il Ministero dell’Ambiente ha avviato una sessione di “test permanente” sul SISTRI dal 12 al 31 dicembre p.v.” Il MATTM informa che “il SISTRI è cambiato molto in quest’ultimo periodo, sono state introdotte, infatti, numerose semplificazioni procedurali sulla base delle indicazioni prospettate dalle organizzazioni imprenditoriali e dagli operatori.

Di gran parte delle innovazioni e semplificazioni adottate si è tenuto già conto nell’effettuazione dei test sul SISTRI avvenuti nel periodo 23-25 novembre u.s.” Anche se molti operatori, in più occasioni, continuano a dimostrarsi perplessi, il giudizio sui test dato dal Ministero è positivo:

“Al di là del contenuto numero di partecipanti, i test hanno dato buona prova della funzionalità della piattaforma tecnologica e della semplicità degli adempimenti procedurali previsti per la compilazione delle schede di registrazione cronologica e di movimentazione; la gran parte degli utenti ha ritenuto, infatti, soddisfacenti i tempi impiegati per la predisposizione delle schede.

I risultati acquisiti devono però poter essere condivisi da un’ampia platea di utenti.

In tal senso, nella riunione del Comitato di vigilanza e controllo del SISTRI del 6 dicembre u.s. – dove sono state presenti le principali organizzazioni imprenditoriali dei diversi settori produttivi – si è convenuto di estendere a tutti gli utenti che dovranno rispettare la scadenza del prossimo 9 febbraio la partecipazione ad una fase di test permanente.

Questo, nel duplice intento di ricevere eventuali ulteriori suggerimenti per le semplificazioni e di consentire, avendo disponibile un congruo periodo di tempo, una diffusa familiarizzazione con le funzionalità del SISTRI.

In tale fase è necessario che gli utenti operino in uno scenario reale, in parallelo al processo cartaceo.”

 

Facciamo un passo indietro

Siamo dunque al nuovo capitolo della tormentata storia del sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti, che, entrato in vigore il 14 gennaio del 2010, avrebbe dovuto iniziare l’effettiva operatività il 13 luglio dello stesso anno, ma non è mai partito, perché procedure ingarbugliate e esose, gravi lacune tecniche e ritardi nel rilascio dei dispositivi specifici alle imprese e nell’installazione delle black box sui veicoli hanno reso necessarie diverse proroghe.

Nel testo della manovra precedente a quella Salva Italia varata da Monti, era previsto per il Sistri un periodo di prova (da chiudere entro il 15 dicembre 2011) che sarebbe servito per valutare, in collaborazione con le principali associazioni di categoria, le componenti hardware e software del sistema informatico, allo scopo di introdurre semplificazioni.

Ma non è tutto: il Ministero dell’Ambiente dovrà altresì definire la pericolosità di specifiche tipologie di rifiuti.

“Si deve partire – affermava a settembre Eugenio Onori presidente dell’Albo Nazionale Gestori Ambientale – non si può sprecare tutto ciò che è stato fatto fino ad ora.
Il Sistri è un’opera importante, noi diamo come sempre il nostro contributo.
Tutto ciò è servito ad affinare alcune procedure che erano intricate al fine di snellire il sistema che dovrebbe risultare più facile da utilizzare.
Lo scopo ultimo deve sempre essere quello del mantenere la tracciabilità del rifiuto”.

Nel testo varato dal ministro Tremonti era inclusa la possibilità di inserire modifiche ed esenzioni, che sarebbero poi state discusse in sede ministeriale.

Il testo del decreto, tra le novità, prevedeva anche la possibilità di rendere il Sistri facoltativo per alcune categorie di rifiuti non pericolosi, attraverso uno specifico decreto del ministero dell’Ambiente.

Ma cerchiamo di capire come utilizzare il Sistema di tracciabilità.

Esso si avvale di 3 fasi:

  • carico dei rifiuti nel sistema da parte del produttore.
    Ognuna
    delle oltre 300 mila aziende piccole, medie e grandi del Paese ha
    ricevuto una chiavetta USB già predisposta con la propria scheda per il
    trasferimento dei rifiuti prodotti.

  • carico dei rifiuti nel sistema da parte del trasportatore.
    La
    medesima operazione di caricamento dati sulla chiavetta viene
    effettuata dal trasportatore che inserirà la chiavetta USB nella black
    box del suo mezzo per dare la possibilità alle autorità di controllo di
    monitorare il percorso dei rifiuti dal produttore all’impianto di
    smaltimento;

  • monitoraggio degli impianti di smaltimento, incenerimento e delle discariche.
    Mediante registrazioni e riprese video il movimento dei mezzi nelle
    discariche e nei centri di smaltimento è costantemente monitorato dai
    Carabinieri di tutela ambientale.
     

 





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