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Indagine previsionale 2008-2010 su autotrasporto
L'indagine, condotta nel periodo gennaio-aprile 2008, è stata strutturata per cogliere le dinamiche previsionali riferite allo scenario macroeconomico dei trasporti e della logistica.


Servizi e accessori per il trasporto

Indagine previsionale 2008-2010 su autotrasporto

13 Dicembre 2010

Lo studio Prospettive dell’autotrasporto e della logistica in Italia e in Europa. Indagine previsionale 2008-2010 nasce dall’esigenza di avviare, attraverso il Centro Studi e Ricerche ANITA, un osservatorio permanente che possa offrire, mediante questo appuntamento periodico, uno scenario scientificamente attendibile sulla prossima evoluzione del settore dell’autotrasporto.
Il metodo utilizzato per l’indagine previsionale fa riferimento alla metodologia Delphi, ed ha coinvolto sette esperti qualificati nei rispettivi campi specialistici e sufficientemente differenziati per ambiti di competenza.

L’indagine, condotta nel periodo gennaio-aprile 2008, è stata strutturata su cinque dimensioni conoscitive, dirette a cogliere le dinamiche previsionali riferite allo scenario macroeconomico dei trasporti e della logistica:

  • Valutazione sui nuovi scenari economico-politico-comunitari e impatti sul sistema produttivo;
  • Nuovi assetti delle politiche europee in materia di lavoro e fiscalità e impatti sui processi produttivi;
  • Scenari previsionali sul sistema di offerta di trasporto e logistica in Italia;
  • Evoluzione dei principali fattori che incideranno sulla produttività del settore a livello nazionale;
  • Gli effetti dei diversi fattori di cambiamento della domanda e dell’offerta di trasporto merci su strada.

In questo articolo pubblichiamo una sintesi dei dati emersi dall’Indagine previsionale, rimandando chi fosse interessato ad approfondire il tema al sito internet di ANITA all’indirizzo http://www.anita.it

Scenario economico e impatti sul sistema produttivo

Fatta salva per il prossimo triennio la previsione di crescita, per quanto rallentata dalla crescita statunitense, dell’economia europea, potranno impattare su questo scenario quattro elementi: l’andamento del prezzo del petrolio, il cambio euro-dollaro, la ripresa dell’inflazione, la crisi dell’economia agricola.

L’aumento della delocalizzazione produttiva e la conseguente riorganizzazione degli assetti distributivi sembrano seguire logiche slegate dall’andamento economico, e dipendere soprattutto:

  • Dalla ricerca di aree da destinare agli impianti produttivi e distributivi al di fuori di contesti territoriali altamente urbanizzati;
  • Dalla disponibilità di forza lavoro facilmente impiegabile e rinnovabile;
  • Dai margini di flessibilità nell’organizzazione e implementazione dei sistemi produttivi;
  • Dalle reti di comunicazione.

Le principali previsioni sull’andamento del settore trasporto merci e logistica indicano:

  • Aumento della domanda di trasporto tra l’1 e il 2% annuo;
  • Complessificazione e sviluppo ulteriore del sistema della logistica;
  • Impatto ambientale dell’autotrasporto stabilizzato in riferimento alle emissioni, ma destinato ad aggravarsi in riferimento alla congestione del traffico.

Previsioni sul sistema di offerta di trasporto

L’Indagine ANITA evidenzia alcuni aspetti significativi in riferimento alla possibile evoluzione del sistema di offerta di trasporto e logistica in Italia. Sulla base dei dati riferiti al 2006, in Italia su un totale di quasi 120.000 imprese il 75% sono ditte individuali, il 64% dispone da 1 a 3 veicoli, mentre appena il 4% ha più di 25 veicoli.
Con un quadro di queste dimensioni, le imprese più piccole sono destinate a svolgere un’attività subordinata alle esigenze delle grandi aziende del settore e prive di garanzie e di prospettive future.

Il processo di concentrazione, per quanto inevitabile, sarà lento ed esposto al rischio di essere pilotato da vettori esteri, molto più strutturati dal punto di vista delle dimensioni, della capacità imprenditoriale, dei livelli di innovazione organizzativa e tecnologica.
Il sistema della logistica dovrà andare verso forme di strutturazione più avanzata, in grado di razionalizzare ed ottimizzare l’intera supply chain, riducendo la delega del ciclo logistico agli acquirenti-importatori: si pensi che ad oggi il 75% delle imprese esporta franco fabbrica.

Occorre altresì notare che questa frammentazione deriva anche da quella del tessuto industriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese che stentano a fare sistema e sono poco propense alla terziarizzazione logistica.
Sempre in merito di terziarizzazione logistica, si dovrebbe assistere a un progressivo, anche se lento, ridimensionamento del conto proprio a favore del conto terzi: questo processo potrebbe essere favorito anche da aziende produttrici appartenenti alla grande distribuzione, che potrebbero diventare operatori logistici a favore di terzi.

Impatti sulla produttività di settore

In sintesi, oltre a fattori esterni al settore del trasporto e della logistica (congiuntura macroeconomica, normative nazionali e comunitarie), emergono alcuni fattori che possono essere direttamente governati dagli stessi gestori della domanda e dell’offerta di servizi di trasporto.

I fattori indicati qui di seguito hanno un impatto diretto sui livelli di produttività e sugli standard qualitativi di servizio; effetti che si valutano in termini di:

  • riduzione dei ‘perditempo’ (se gestite in forma programmata le fasi di scambio della merce, da una modalità all’altra);
  • economia di scala e di garanzia di resa (se, mediante l’implementazione dei servizi logistici, l’operatore ha il controllo dell’intero ciclo del trasporto, dalla presa alla consegna);
  • miglioramento delle prestazioni e dei rischi di incidentalità (se si adottano processi di formazione continua per gestori e conducenti);
  • innovazione e riqualificazione del servizio (attraverso un maggiore ricorso a supporti telematici).

Effetti sulla domanda e sull’offerta di trasporto

Nei prossimi tre anni, si prevede nel complesso il seguente scenario:

  • Un aumento dell’1-2% annuo della domanda complessiva del trasporto merci.
  • È probabile un progressivo ridimensionamento del contro proprio a favore del conto terzi, a meno che non si concretizzi la possibilità che aziende produttrici divengano anche operatori logistici a favore di terzi.
  • Tendenza a confermarsi la prevalenza di brevi-medie tratte rispetto alle lunghe: attualmente la percorrenza media in autostrada è di 100 km, mentre l’incidenza di percorsi pari o superiori a 400 km è del 3,5% sul totale del traffico merci autostradale.
  • In riferimento alla composizione merceologica del trasporto, si prevede una crescita delle merci deperibili (o che necessitano di condizionamento), consegne sempre più frammentate (gestione della produzione sempre più orientata al just in time), merci sempre più in grado di interfacciarsi con i sistemi RFID e unità di carico con sistemi di rilevamento posizione via GPS.
  • Rispetto alla domanda di servizi, ci sarà un rafforzamento della tendenza alla diversificazione dell’offerta verso funzioni logistiche.
  • La quota di traffico del Mezzogiorno è fortemente dipendente dallo sviluppo della portualità (Gioia Tauro, Taranto, Salerno e Civitavecchia) e dall’adeguamento e potenziamento della dotazione infrastrutturale (Salerno-Reggio Calabria, Statale Ionica, Termoli-San Vittore).
  • Per quanto riguarda la partecipazione italiana al trasporto internazionale, permangono debolezze e vulnerabilità che influiranno negativamente nei prossimi tre anni.




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