European Shippers Council accoglie con favore la nuova Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD), approvata dal Parlamento Europeo, anche se è stata rivista e indebolita rispetto al testo precedente.
Questa legislazione mira a promuovere una produzione più sicura e pulita nelle catene di approvvigionamento globali.
Secondo la direttiva, le aziende coperte dalla normativa sono responsabili dei potenziali danni ambientali e sociali lungo l’intera catena del valore.
Le nuove regole si applicano alle aziende con oltre 1000 dipendenti (rispetto ai 500 nel testo originale) e a quelle con un fatturato superiore a 450 milioni di euro.
È significativo che solo lo 0,1 percento delle aziende sarà direttamente soggetto alla legislazione.
Inoltre, l’impatto delle aziende sull’ambiente e il coinvolgimento del settore finanziario nella legislazione sono stati ridimensionati.
Questi sono i prossimi passi per la legislazione: dal 2024 al 2026 gli Stati membri dell’UE recepiranno la CSDDD nel diritto nazionale; nel 2026 e 2027 la CSDDD entrerà in vigore a livello nazionale; dal 2027 le aziende con oltre 5000 dipendenti e un fatturato netto di 1.500 milioni di euro dovranno conformarsi; dal 2028 le aziende con oltre 3000 dipendenti e un fatturato netto di 900 milioni di euro dovranno conformarsi; dal 2029 le aziende con oltre 1000 dipendenti e un fatturato netto di 450 milioni di euro dovranno conformarsi.
Se le aziende non rispetteranno i requisiti della Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD), potrebbero essere soggette a un’ordinanza di conformità o a sanzioni finanziarie proporzionali al loro fatturato, fino al 5% del fatturato globale netto dell’azienda.
Di Matteo Nenciolini