Nel contesto di un’Europa sempre più orientata verso la sostenibilità, la Commissione europea ha recentemente proposto un aggiornamento rivoluzionario alla Direttiva sul Trasporto Intermodale.
Questa normativa, in vigore dal 1992, si è dimostrata cruciale nel ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci, ma ora si affaccia a nuove sfide.
Il trasporto intermodale, che implica il trasferimento di merci in contenitori attraverso varie modalità di trasporto senza manipolarle, offre una soluzione più efficiente e sostenibile rispetto al tradizionale trasporto su strada.
La Commissione mira a rafforzare questa opzione, integrandola con altre forme di trasporto, come il ferroviario, il marittimo e le chiatte, per ottimizzare i costi e ridurre le emissioni.
Il trasporto combinato, una forma specifica di intermodalità, si distingue per la sua capacità di ridurre significativamente l’impatto ambientale.
La nuova direttiva si propone di promuovere questa pratica, incentivando l’utilizzo di ferrovie e vie navigabili e limitando i tratti stradali a collegamenti brevi e strategici.
La proposta dell’UE introduce tre misure fondamentali:
Per il trasporto combinato, si prevedono ulteriori incentivi:
Questa direttiva non solo promette di trasformare il settore logistico europeo, ma rappresenta anche un passo significativo verso un futuro più sostenibile.
Con l’aumento della domanda di trasporto merci, è essenziale che l’Europa si muova in una direzione che non solo rispetti l’ambiente, ma sia anche economicamente vantaggiosa.
La proposta di aggiornamento della Direttiva Trasporto Intermodale si colloca proprio in questo contesto, offrendo una visione rinnovata e proattiva per il settore logistico.
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