Le ultime due decadi hanno visto un costante duello tra hacker e specialisti della sicurezza informatica (cybersecurity).
La continua evoluzione di questo scenario ha visto entrambe le parti sia influenzare sia adattarsi alle trasformazioni.
Con oltre un miliardo di malware registrati oggi, e 94 milioni di questi emersi solo nell’ultimo anno, la posta in gioco è alta.
L’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA) diverrà sempre più cruciale nel prossimo quinquennio.
L’IA si prevede di rivoluzionare i Security Operations Center, rendendoli più reattivi e veloci nel riconoscere, comprendere e controbattere attacchi complessi.
Entro il termine del decennio, ci aspettiamo che il calcolo quantistico diventi economicamente accessibile.
Questa rivoluzione influenzerà numerosi settori, dallo sviluppo farmaceutico alle previsioni meteo.
Tuttavia, porterà anche nuove sfide alla cybersecurity, in particolare nell’ambito della crittografia.
È innegabile che digitalizzazione e cybersecurity siano essenziali per la futura evoluzione dei porti e della logistica.
Con la crescente dipendenza dalla condivisione di dati, il rischio di attacchi informatici si intensifica.
L’Europa, e in particolare l’Italia, deve assicurare una continua efficienza nella gestione della sua catena di approvvigionamento, riducendo la vulnerabilità agli attacchi.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha stanziato 250 milioni di euro per la digitalizzazione orientata alla cybersicurezza, con una specifica quota di 70 milioni riservata alle Autorità di Sistema Portuale.
Tali risorse, previste per il 2024, saranno fondamentali per potenziare e proteggere il nostro sistema logistico-portuale da minacce sempre più sofisticate.
La crescita economica futura si appoggia fermamente sulla resilienza della cybersecurity.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, guidata da figure autorevoli come l’Ammiraglio Andrea Billet, lavora incessantemente per garantire che l’Italia sia pronta a fronteggiare sfide cibernetiche sempre più complesse.
Il mandato dell’Agenzia non è solo militare; copre settori cruciali come l’energia, le infrastrutture sanitarie e gli hub logistici.
Sorprendentemente, mentre settori come l’energia e le strutture ospedaliere sono frequentemente colpiti da attacchi informatici, la logistica registra numeri inferiori.
Tuttavia, questo non significa che il settore sia immune.
La recente crisi all’Ospedale Vanvitelli di Napoli ne è la prova vivente.
I CSIRT (Computer Security Incident Response Team) sono in prima linea, offrendo supporto essenziale a livello nazionale, e il loro lavoro è inestimabile.
L’attuale panorama geopolitico intensifica la necessità di una solida sicurezza informatica.
L’Agenzia collabora con il MIT e altri enti governativi, focalizzandosi sulla protezione degli asset strategici italiani, soprattutto nell’ambito del PNRR.
L’approccio multiplo e stratificato all’acquisizione, alla verifica e all’implementazione delle misure di sicurezza è cruciale.
Uno degli ostacoli principali è la carenza di competenze nel campo della sicurezza informatica.
Ma l’Agenzia ha una visione lungimirante, promuovendo attivamente programmi formativi specializzati per studenti universitari e liceali.
L’obiettivo è nutrire una generazione di specialisti pronti a navigare nel mondo in continua evoluzione della cybersecurity.
Con un budget di 600 milioni di euro destinati a progetti specifici, l’Agenzia è pronta a sostenere iniziative innovative, inclusi start-up innovativi nel settore IT.