L’HSE Manager è il professionista che si occupa del coordinamento, della consulenza ed del supporto gestionale per l’implementazione di sistemi integrati ambiente e salute/sicurezza, con l’obiettivo ultimo di migliorare l’efficienza complessiva dell’organizzazione per la quale lavora.
La sigla HSE è un acronimo che si riferisce a tre parole inglesi:
In italiano la traduzione più accreditata per di HSE manager è “manager della salute e sicurezza sul lavoro”.
La figura dell’HSE Manager è stata introdotta in Italia con la norma UNI 11720, dal titolo “Attività professionali non regolamentate – Manager HSE (Health, Safety, Environment) – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” a partire dal 19 luglio 2018.
La norma stabilisce i requisiti che deve possedere il Manager HSE, cioè una nuova figura professionale sempre più presente nelle organizzazioni medio-grandi e che raccoglie in sé competenze manageriali trasversali in materia di salute e sicurezza del lavoro e ambiente.
L’obiettivo dell’HSE manager è quello di supportare il conseguimento degli obiettivi stabiliti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di ambiente.
Questa figura si trova a svolgere talmente tanti compiti all’interno delle imprese che la norma prevede l’esistenza di due distinte figure, anche se nelle piccole e medie realtà tendono ad essere ricoperte da un’unica figura:
Per l’HSE Manager è importante possedere una conoscenza gestionale negli ambiti HSE riferita ad aspetti normativi, legali, gestionali, tecnici e relazionali.
Tra le soft skills cruciali per un HSE Manager troviamo la leadership e managerialità.
Inoltre, un bravo HSE manager deve essere in grado crescere professionale nel tempo spingendo in questa direzione anche i suoi collaboratori.
Secondo la norma UNI 11720 il titolo di studio minimo per ricoprire questo ruolo è il diploma di scuola secondaria di primo grado (la cosiddetta “scuola media”).
La qualifica professionale di Manager HSE Strategico o di Manager HSE Operativo si raggiunge con un percorso professionale e formativo differenziato, che la norma individua anche in funzione del titolo di studio posseduto.