Nonostante quello logistico sia un settore chiave, le misure di sicurezza sul lavoro tese a tutelare i lavoratori di questo comparto stentano a essere all‘altezza della grave situazione sanitaria in atto. Se infatti le sedi fisiche di vendita della maggior parte delle attività commerciali sono state chiuse, questo non è successo per gli e-commerce.
Ogni giorno vengono trasportati, oltre a beni davvero necessari per combattere il coronavirus, molti prodotti frutto di acquisti compulsivi e, per questo, non necessari.
I lavoratori della logistica, in prima linea fin dall’inizio di questa emergenza, non vogliono tirarsi indietro in questo difficile momento del nostro paese ma nemmeno rischiare inutilmente la vita trasportando e consegnando merci non necessarie.
Per questo motivo i sindacati Cgil, Cisl, Uil di Piacenza del comparto trasporti, merci e logistica hanno inviato all’ufficio una lettera alla Prefettura di Piacenza, ufficio territoriale del Governo, per chiedere misure più stringenti anche sulle tipologie di merci che posso circolare.
I sindacati comprendono la necessità del loro lavoro e per questo dall’inizio della pandemia non si sono mai fermati nella consegna di alimenti, presidi medici e carburante.
I sindacati chiedono però una limitazione delle tipologie di prodotti che possono essere trasportati, spediti, consegnati in questa situazione di emergenza. Fermi nel supportare il sistema Paese, i lavoratori del settore logistico non vogliono esporsi inutilmente a rischi per la loro salute e, di conseguenza, di quella dei loro familiari.
L’incontro viene richiesto per parlare di come aumentare i sistemi di sicurezza e protocolli anti-contagio, anche perché i sindacati rivendicano il diritto di abbandonare il luogo di lavoro qualora questo mettesse i lavoratori in situazioni di pericolo grave.