“Attivazione protocollo drone”. Non siamo in un film fantascientifico, ma nell’officina SEAT che rivoluziona i trasporti nazionali e internazionali dei componenti automobilistici.
Nel momento in cui viene attivato il protocollo, se ad esempio nell’officina di montaggio serve un determinato volante, il pezzo viene caricato all’interno di una capsula in fibra di carbonio che pesa 5,5 kg ed è attaccata ad un drone tramite un elettromagnete.
Il drone decolla e porta il pezzo dal centro logistico all’officina, coprendo i due chilometri di distanza in appena 4 minuti di tempo.
In totale, dal momento in cui viene attivato il protocollo, ci vogliono 15 minuti perché il volante arrivi sulla linea di produzione, pronto per l’installazione.
L’utilizzo dei droni fa parte della strategia di SEAT “Smart Factory”, che ha come obiettivo il miglioramento costante dei processi di produzione per una maggiore velocità e flessibilità, ed ha cominciato la sua fase pilota nella sede di Martorell in Spagna, questa estate.
“L’aspetto più importante era che il drone avesse una potente capacità di carico e che la sua costruzione fosse semplificata al massimo”, spiega Toni Caballero, pilota del centro TSA.
“Questa innovazione potenzia l’Industria 4.0, consentendoci di essere più efficienti, agili e competitivi, oltre che molto più sostenibili”, ha dichiarato Christian Vollmer, Vice-President di SEAT per la produzione e la logistica.
I droni, infatti, funzionano con batterie elettriche, e grazie al loro utilizzo si potrebbero ridurre di 1 tonnellata all’anno le emissioni di CO2.