Via al nuovo terminal intermodale di Pordenone, inaugurato lo scorso 30 maggio e che si conferma come un fondamentale tassello per la logistica e lo sviluppo industriale del Friuli occidentale e del Nordest.
Numeri importanti per la struttura: 100mila metri quadri totali, una superficie di stoccaggio di 50mila, con 7 binari e una capacità massima giornaliera che può raggiungere gli 8-10 treni.
“Con il terminal, Pordenone diventa un nodo ferroviario importante proprio per la sua collocazione in un ambito industriale che vale 33 miliardi di euro, e collegherà il nostro sistema con il nord Europa e la Cina. Inoltre, sarà abbattuta l’emissione di CO2 in atmosfera e, a pieno regime, il numero dei posti di lavoro passerà da mille a 1.300”, spiega l’Amministratore delegato dell’Interporto di Pordenone, Giuseppe Bortolussi.
Va poi sottolineato che dentro la nuova struttura sorgerà anche la Scuola superiore di logistica, realizzata dalla collaborazione tra Unindustria, l’Istituto tecnico Navale di Trieste e il Marco Polo di Venezia.
I corsi saranno rivolti ai diplomati, che potranno così acquisire una professionalità che oggi sul mercato non esiste.
“Abbiamo investito nell’Industry 4.0 e creato le strutture di formazione dell’industria digitale tramite l’Its Kennedy, l’Università e la Fabbrica Modello: tutto ciò concorre a costruire infrastrutture e personale”, aggiunge il Presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti.