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Filt, ok contratto internazionale dei marittimi
Nel contratto, che copre oltre 200 mila marittimi, si chiarisce il diritto esclusivo dei lavoratori portuali di effettuare le operazioni portuali di movimentazione dei carichi e delle merci nei porti di tutto il mondo


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Filt, ok contratto internazionale dei marittimi

2 Marzo 2018

Commentando la sottoscrizione da parte dell’International Transport Workers’ Federation (ITF) e del Joint Negotiatin Group (JNG) del nuovo contratto dei marittimi IBF Framework Agreement per il periodo 2019-2022 in cui è specificato il diritto in esclusiva dei lavoratori portuali di effettuare le attività di lashing e altri servizi di movimentazione delle merci nei porti ( del 23 febbraio 2018), il coordinatore nazionale dei portuali della Filt Cgil, Maurizio Colombai, ha evidenziato che si tratta di «una soluzione condivisa a livello mondiale che va nella direzione di salvaguardare il lavoro dei portuali».

“Nel contratto, che copre oltre 200 mila marittimi, si chiarisce il diritto esclusivo dei lavoratori portuali di effettuare le operazioni portuali di movimentazione dei carichi e delle merci nei porti di tutto il mondo”.

“I sindacati italiani, spiega il dirigente nazionale della Filt Cgil, sono “decisamente contrari alla liberalizzazione delle autorizzazioni del lavoro in autoproduzione nei porti.
Da sempre per noi, come nel contratto di lavoro internazionale del settore marittimo, le operazioni portuali devono essere effettuate esclusivamente da lavoratori portuali“.
 
“Un’impostazione diversa – prosegue Colombai – metterebbe seriamente a rischio la sicurezza degli equipaggi, gli equilibri degli organici dei porti e sottrarrebbe i marittimi dalle mansioni relative alla conduzione e all’ordinaria manutenzione della nave“.





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