Fiat Chrysler ha deciso di chiedere un risarcimento alla Federal Maritime Commission degli Stati Uniti.
Il motivo è il caro prezzo che Fiat paga per il trasporto marittimo dei suoi veicoli, a causa di un cartello di mercato fra le compagnie di navigazione Wallenius Wilhelmsen Logistics, Eukor Car Carriers, Nippon Yusen Kabushiki Kaisha, Mitsui OSK Lines, Compania Sud Americana de Vapores e Hoegh Autoliners.
Nel reclamo, Fiat spiega che gli accordi illeciti tra le compagnie hanno portato al gonfiarsi dei prezzi; inoltre, le compagnie si accordavano internamente su chi dovesse occuparsi della logistica di Fiat Chrysler e sulle tariffe, anziché proporre offerte singolarmente.
Le compagnie coinvolte hanno ammesso le proprie responsabilità e sono pronte a pagare.
In questo cartello non risulta coinvolto il Gruppo Grimaldi, principale fornitore di servizi logistici in mare e a terra per Fca, che nel nostro Paese sta sempre più sfruttando il porto di Gioia Tauro come gateway per l’export delle auto prodotte in Sud Italia.