Secondo le previsioni di CapGemini, azienda leader nei servizi di consulenza, le smart factory dovrebbero migliorare l’efficienza produttiva del 27% nei prossimi 5 anni: si parla di 500 miliardi di dollari a supporto dell’economia globale.
Le fabbriche intelligenti, per implementare la produzione ma anche la qualità e la flessibilità, investono soprattutto in Internet of Things, analisi dei Big Data, robotica e intelligenza artificiale.
La collaborazione tra robot e lavoratori sarà sempre più frequente, diminuiranno i costi (sia quelli operativi che quelli relativi ai materiali).
Attualmente, a trainare la crescita delle smart factory sono quegli Stati dove le risorse finanziarie delle imprese sono adeguate: Usa, Francia, Germania e Regno Unito.
La trasformazione digitale riguarda però anche i Paesi emergenti come India e Cina.
L’impatto del cambiamento sull’efficienza e sulle competenze lavorative è profondo: l’automazione consente di ridurre l’improduttività nonché i costi, quindi la necessità di fornire ai dipendenti conoscenze digitali è sempre più urgente.
Con la richiesta di figure specializzate e qualificate, crescono anche le opportunità di occupazione, soprattutto nei quattro Paesi dove più si investe nel digital.